Camaldoli 2024: «Infinite forme, bellissime: biodiversità, di cosa parliamo?»
“Infinite forme, bellissime: di che cosa parliamo quando parliamo di biodiversità”, è stato questo il tema affrontato da gesuita Mario Bossi, redattore di Aggiornamenti Sociali, nel corso dell’incontro del pomeriggio di giovedì 29 agosto, a Camaldoli, tra gli eventi programmati per la Settimana Teologica del Meic.
Mauro Bossi ha messo in luce, appunto, i dettagli più importanti del tema della biodiversità. «Innanzitutto – ha spiegato – lo stesso termine “biodiversità” è entrato nel linguaggio comune per designare una serie di differenze e realtà del mondo naturale, ma in realtà ha una storia lunga e articolata se pensiamo che nasce nel contesto della biologia della conservazione, in particolare nel momento in cui si prende coscienza (tra gli anni ’70 e ’80) del calo a livello globale della biodiversità». Per padre Bossi, inoltre, il concetto stesso di biodiversità «si inserisce poi, col passare degli anni, in un discorso più ampio che ha a che fare con lo sviluppo sostenibile e con i rapporti tra sud e nord del Mondo. Quindi – ha aggiunto – il tema della biodiversità ha oggi in sé molte sfumatura e sfaccettature socio-politiche».
La seconda questione affrontata da Bossi è stata poi quella delle ragioni per le quali è importante oggi conservare la biodiversità. A tal proposito sono stati evidenziati dal gesuita in particolare tre aspetti distinti. La prima è che «la biodiversità rappresenta una riserva di risorse attuali e potenziali per l’umanità, pensiamo per esempio a risorse anche di tipo farmaceutico e nutrizionale». Ci sono poi «ragioni di tipo più umano, ovvero la capacità per noi esseri umani di crescere grazie al contatto con la natura».
La cura del Creato, dunque il «prendersi cura di qualcosa che non è umano», secondo Bossi è anche «un aspetto innato nell’uomo, ovvero la sua vocazione a prendersi cura degli altri, che ci caratterizza come esseri umani».
C’è poi, infine, il tema della bellezza, poiché lo stesso titolo dell’incontro è stato sul concetto di “bellissimo”. «Questo – ha spiegato Mauro Bossi – ha a che fare con la capacità della natura di renderci più umani, poiché se ci pensiamo bene capiamo che la “bellezza” non esiste in natura, è un concetto nostro, ma ci aiuta a vivere meglio, a stare meglio nel mondo, a vivere più in pace e più in coerenza anche con la Fede e con Dio e dunque – ha concluso – dobbiamo prendere spunto proprio dalla bellezza per migliorare noi stessi e il mondo».