1. Home
  2. CAMALDOLI
  3. A Camaldoli il Meic ospita la Giornata di Studi storici: «Dal Codice forestale camaldolese all’ecologia della biosfera»

A Camaldoli il Meic ospita la Giornata di Studi storici: «Dal Codice forestale camaldolese all’ecologia della biosfera»

0

Nella mattinata di giovedì 29 agosto si è svolto – all’interno degli eventi della Settimana Teologica del Meic a Camaldoli – l’incontro di studi storici dal titolo “Dal Codice forestale camaldolese alla spiritualità della terra: tracce di una storia”, promosso dalla Fondazione Camaldoli Cultura onlus in collaborazione con l’Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia “Paolo VI”.

Sono intervenuti Claudio Ubaldo Cortoni, sul tema “La foresta di Camaldoli tra agiografia e silvicoltura”; Paola Ciampelli, che ha parlato della “foresta di Camaldoli tra i due conflitti mondiali: i tagli di guerra”; Clara Bassan, la quale ha relazionato sull’argomento “Le radici dell’impegno ecologista di Alex Langer”; e Valentina Ciciliot, sul temaL’approccio cattolico al problema ecologico e il caso studio de “La questione ambientale”.

Una giornata, quella dedicata al Codice forestale camaldolese – il primo al mondo – è ormai un appuntamento fisso fin dal 2016, con la sola interruzione a causa della pandemia da Covid-19. «In particolare quest’anno il tema ha affrontato la peculiarità della cura del Creato, dunque la cura che i monaci hanno sempre avuto per la foresta artigianale, quindi creata direttamente dall’uomo, che sorge proprio a Camaldoli», aveva già spiegato il professor Tiziano Torresi, docente di Storia delle Istituzioni Politiche all’Università degli Studi Roma Tre e consulente scientifico della Fondazione Camaldoli Cultura, presentanto l’evento.

«L’idea di fondo – ha raccontato sempre il professor Torresi – è prendere esempio dal modus operandi “preghiera e lavoro” che è la base della vita dei monaci, in particolare arrivando alla consapevolezza che noi non siamo né ospiti né padroni di ciò che ci circonda, ma custodi, dunque l’uomo è dentro un particolare ambiente non perché lo deve sfruttare o ignorare, ma per prendersene cura».

«Molto bello – ha concluso Torresi – è pensare che Camaldoli stessa, come comunità monastica, vive con i ritmi della natura e orientandosi verso la cura di questa foresta. Quindi sicuramente tutto ciò è da prendere come l’esempio virtuoso della collaborazione millenaria tra uomini e natura, proprio ciò di cui parleremo nella nostra giornata di studi».

Per il Meic è intervenuto, con i saluti iniziali, il presidente nazionale Luigi D’Andrea. «Le ragioni della collaborazione con la Fondazione – ha spiegato – sono facilmente intuibili poiché il Meic è profondamente legato alla realtà camaldolese e in particolare quest’anno i temi sono ancora più strettamente connessi siccome ci stiamo occupando della cura del creato».

«È poi impossibile – ha proseguito – occuparsi di cultura se non ci si occupa anche della prospettiva storica. Dunque le giornate storiche (arrivate alla settima edizione) che ospitiamo, sono per noi indispensabili per darci e ricordarci la giusta via e il giusto contesto storico per poter guardare correttamente al futuro e al nostro impegno culturale quotidiano».

Infine, ha concluso il presidente D’Andrea, «riflettere sulla cura del creato in un contesto storico e spirituale come quello di Camaldoli ci preserva anche dal rischio di essere troppo retorici e ci fa essere concretamente immersi nel reale, nei problemi attuali ma anche nelle molteplici opportunità che proprio l’ambiente e la sua tutela si pone».