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Francesca Brezzi: Identità, cura, riconoscimento, un percorso filosofico

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Pubblichiamo l’abstract e le slide del contributo su “Identità, cura, riconoscimento, un percorso filosoficodi Francesca Brezzi, prof. Ordinario di Filosofia Morale presso l’università Roma Tre. La relazione della prof.ssa Brezzi ha aperto i lavori della Settimana Teologica del Meic questa mattina, martedì 22 agosto.

La professoressa Brezzi ha portato l’attenzione sull’aspetto della “cittadinanza”, e di una “cittadinanza non indifferente”, ovvero “caratterizzata da permeabilità e flessibilità e che si attua in quelle multiple identità collettive che costituiscono le nostre società”, una cittadinanza “senza frontiere, fondata su una prassi di libertà, sul progressivo allargamento degli spazi della libertà , cittadinanza consapevole ed agita quale categoria centrale di una concezione della democrazia, nucleo della questione teorica e politica”.

Alla relazione è seguito un ricco dialogo tra i partecipanti alla Settimana e la docente che ha partecipato in collegamento video non potendo essere presente per ragioni familiari.


L’intento di questo saggio è quello di scavare all’interno dei termini del titolo, evidenziando le precise assonanze, i fili sottili che rinviano dall’uno all’altro, ma aprendo altresì ad ulteriori concetti paradigmatici, a cui vari pensatori e pensatrici , come vedremo, hanno dedicato profonde riflessioni, che vengono in tal modo a rappresentare la tela di fondo del presente itinerario, o meglio le mie stesse precomprensioni che enuncio subito: l’ermeneutica contemporanea (Ricoeur e Levinas) e il pensiero femminile o femminista.

Galassie di concetti che creano una trama composita, non facile, né conclusiva, dal momento che un‘altra mia precomprensione consiste nel concepire la filosofia come un quaerere non un affirmare, ricerca quindi che non nasconde le aporie.

Introduzione “Etica inquieta, etica problematica”.

“Avida di teorizzazione etica, la nostra epoca vive nondimeno sotto il segno di un ‘etica spesso problematica”
-“insecuritas”, che avvolge proprio l’ambito etico -ma non solo- dei nostri inquieti tempi.

-In tale campo così stimolante, in riferimento alle tematiche etiche allora, si manifesta una condizione di “guado”, caratteristica della nostra fine secolo: i valori tradizionali sono stati messi in crisi, i valori nuovi non si sono ancora affermati; gli esempi di tale situazione potrebbero essere infiniti, ricordiamo unicamente il problema dei diritti umani, in cui si avverte la difficoltà di fondare la normatività di fronte alla frammentazione disparata e fragile di proposte, o pensiamo alle questioni della bioetica, o più recente il post-umano, l’intelligenza artificiale, che solo qualche trentennio fa non si ponevano assolutamente all’interrogazione dei filosofi.

Identità e pensiero della differenza

Anche ad uno sguardo panoramico infatti si mostra l’enorme complessità e insieme contradditorietà del contesto filosofico, politico, sociale contemporaneo in relazione al tema: per un verso una sorta di caduta del concetto di identità nella speculazione degli ultimi decenni, sia sul versante analitico che su quello continentale, nel quale in particolare, abbandonati i paradigmi tradizionali, si è giunti alla ‘decostruzione’ dell’identità, fino al punto da revocare in dubbio la possibilità di riferirsi ad una identità personale (Derek Parfit o Judith Butler, per esempio).

Per un altro verso, i conflitti etnici, politici, religiosi, cifra drammatica ed inquietante della nostra epoca, sembrano tutti rivendicare un’identità, anche mediante la violenza.

-Dall’ Io penso alla angosciosa domanda: chi sono io?
-Necessità di un pensiero altro, un pensare altrimenti di cui parlano molti filosofi/e contemporanei, che per comodità si possono accomunare sotto il segno di pensiero della differenza (Heidegger, Levinas, Ricoeur, Deleuze, Derrida, Irigaray).
-Si tratta di un viaggio, quello dell’odierno smascheramento, il cui punto di arrivo sarà un io diverso.

1.1 L’identità in questione

Paul Ricoeur è il filosofo che ha tematizzato l’avventura del Cogito, (Ricoeur, Se come un altro),
-identità idem e identità ipse:
l’idem esprime la medesimezza o continuità, l’ipse la singolarità e imprevedibilità; non solo, ma per l’intreccio tra fenomenologia e ontologia, cui Ricoeur di continuo si richiama, si evince altresì che questa non è una differenza puramente terminologica, ma di modi di essere, e Ricoeur ne offre una esemplificazione chiarificante: “la medesimezza è la permanenza delle impronte digitali di un uomo, o della sua formula genetica…, a livello psicologico il carattere… . Mentre il paradigma dell’identita ipse è la promessa. Manterrò anche se sono cambiato; è un ‘identità voluta e mantenuta che si promulga ad onta del cambiamento”.
-Verso l’ontologia: polisemia dell’essere, atto e potenza


1.2 identità e differenza nella riflessione femminile

Etica della cura, etica della responsabilità.

2.1 Confini morali, confini politici: Joan Tronto

Tronto inizia da una definizione” ampia e generica di cura

[“ Suggeriamo che la cura venga considerata come una specie di attività che include tutto ciò che noi facciamo per conservare, continuare e riparare il nostro mondo in modo da poterci vivere nel miglior modo possibile. Quel mondo include i nostri corpi, noi stessi e il nostro ambiente, tutto ciò che cerchiamo di intrecciare in una rete complessa di sostegno della vita”. In B.M.Fischer, J.C.Tronto, Toward a Feminist Theory of Care, in E.K.Abel, M.K.Nelson edd., Circles of Care, States University of New York,Albany 1990, ripresa da J.Tronto in Cura e politica democratica, cit.],

ma si adopera per allargare e superare i confini che pure tale definizione mantiene, con lo scopo fondamentale – questa la sua tesi – di giungere a una politicizzazione dell’etica della cura, alla democratizzazione delle relazioni di cura, che personalmente vediamo proficua nella polis contemporanea.

Riconoscimento e riconoscimento reciproco (Ricoeur Parcours de la reconnaissance)

-Universalismo in situazione- così Ricoeur stesso- o contestuale, universalismo della contingenza
-rinnovati concetti di giustizia e cittadinanza.

Vedi le slide proiettate durante l’intervento della prof.ssa Brezzi


Sul sito delle Edizioni Camaldoli si può acquistare la registrazione di tutti gli incontri della settimana teologica