Calabria: “Il Girasole”, il progetto contro la dispersione scolastica porta già i suoi frutti
Ci sono pellicole cinematografiche che in uno sguardo di un adulto maturo fermano per sempre la preoccupazione di questi per il futuro di un figlio, di un nipote, fino a costruire su quello sguardo muto la dinamica dei problemi legati alla crescita e all’autonomia dei più giovani e dei più fragili tra questi. Opere d’arte che raccontano, a loro volta, la difficile arte dell’educazione e dell’istruzione.
Stiamo parlando del progetto portato avanti dalla parrocchia di Santa Rita, a Crotone, e dalla sua Commissione Cultura, che annovera tra i componenti anche alcuni iscritti al Meic. Un progetto, quindi, che partendo da uno sguardo di preoccupazione ha affrontato in particolare il problema – di notevole entità e di difficile soluzione – della dispersione scolastica. Un progetto che è un vero e proprio capolavoro.
Non si trova altro modo per definire l’iniziativa che ha portato a dei frutti concreti e straordinari: dieci bambini e ragazzi hanno infatti “fatto pace” con la scuola e sono tornati ad indossare nuovamente e serenamente il ruolo di alunni in un contesto sinergico orientato a loro misura e favore, e così percepito dagli stessi. Un progetto che è stato inoltre frutto di una vera e propria Rete: per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica di bambini e ragazzi lontani dalle aule scolastiche in modo continuo, per ridurre il debito formativo di altri piccoli utenti della Scuola e per rimettere ordine nei loro obiettivi e al centro di questi la scuola, quale cuore “caldo” e propulsore di vita, hanno infatti collaborato insieme le Acli, la Parrocchia Santa Rita di Crotone, l’Istituto “Pertini-Santoni”, il plesso “Ernesto Codignola”, in generale il mondo scolastico locale e le famiglie dei ragazzi che avevano abbandonato la scuola.
Gli insegnanti – in particolare quelli di italiano, matematica, inglese – determinati a realizzare il progetto nonostante il breve tempo a loro disposizione, hanno puntato, piuttosto che allo svolgimento di programmi, lontani dalle conoscenze di base degli alunni, a rimotivare questi ultimi attraverso la stimolazione della curiosità, l’accrescimento dell’autostima, il riconoscimento della valenza delle regole da seguire, da quelle del rispetto degli orari a quelle della necessità di frequentare le lezioni con assoluta puntualità.
Intessuto tale canovaccio di base, si è lavorato poi su competenze e abilità, scoprendo così vere e proprie potenzialità che, per tante concause, erano rimaste inespresse e forse in grado di trasformarsi in minacce per la società tutta.
Il progetto porta il nome de “Il Girasole” e rinnova quanto già era stato realizzato in passato dalla stessa parrocchia, su intuizione di suor Raimonda Pini, che ne fu l’ideatrice e ne volle fortemente l’attuazione in collaborazione con laici generosi. Un nome di questi laici non può essere taciuto, quello di Laura Morabito, che per anni e tra tante difficoltà realizzò in modo sorridente e intelligente il progetto di suor Raimonda.
Infine, nel pomeriggio del 17 giugno scorso, tutti gli attori e i protagonisti del progetto si sono incontrati per un saluto finale e la promessa di ritrovarsi per il nuovo anno scolastico.
Tutto questo per non lasciare indietro nessuno e perché ciascuno possa sentirsi curato e apprezzato dal sistema, spesso prigioniero di dinamiche che lo rendono distratto e lontano da bisogni nascosti. Il progetto – ne siamo sicuri – sarebbe piaciuto a don Lorenzo Milani, alla cui lungimiranza e caparbietà ci si è tacitamente ispirati, ognuno nel suo ruolo, per essere poi largamente ripagati dal sorriso sdentato e fiducioso dei bambini, tornati sereni e non già sulla soglia di un’età più grande della loro.
di Lucia Bellassai
in basso don Tommaso Mazzei, parroco di Santa Rita a Crotone, consegna l’attesta di frequenza a un alunno