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L’8 maggio l’evento del Meic su Armenia e Calabria

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L’8 maggio 2024 avrà luogo presso l’Unical di Cosenza un convegno sul tema dell’Armenia e la connessione con la Calabria. La delegazione regionale del Meic, il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università della Calabria e l’Ambasciata della Repubblica armena in Italia hanno infatti deciso di interessarsi, in concerto, a uno scenario geopolitico molto distante dall’Italia ma estremamente interessante per le dinamiche retrostanti e per alcune decisioni politiche sulla guerra e sulla pace che non hanno lasciato indifferenti gli osservatori di quel conflitto.

Sul finire dell’aprile 2023, infatti – come riporta l’Avvenire di Calabria – il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan, aveva comunicato che l’Armenia poteva raggiungere la pace solo se limitava la sua volontà di resistere con le armi ai progetti azeri di espansione territoriale sul Nagorno-Karabakh. Nonostante tante battaglie fossero state già condotte per difendere l’identità culturale della popolazione dell’Artsakh o anche solo per permettere alla popolazione di cultura armena e di religione cristiana di continuare a vivere nella propria regione in cui si custodivano alcuni tra i monasteri cristiani più antichi e di impedirne l’islamizzazione forzata, la strada per l’Armenia veniva nuovamente disegnata a seguito di un cambiamento di scelte.

Una svolta negli obiettivi, un cambio nelle priorità dell’Armenia, necessari per frenare il numero dei morti durante il conflitto con l’Azerbajgian, aveva già fatto registrare la percezione da parte della popolazione dell’Artsakh dell’abbandono completo da parte dell’opinione pubblica di tutto il mondo. La scelta del governo armeno è stata molto discussa anche tra i suoi stessi cittadini che da una parte sono arrivati a protestare accusando il premier di tradimento e dall’altra hanno capito le ragioni della non-belligeranza.

Di questi avvenimenti, di quanto intorno all’esodo della popolazione armena dal Nagorno-Karabakh è accaduto, di cosa aveva preceduto tale esodo e di cosa è accaduto dopo, della storia passata e recente di questo popolo e delle tracce della sua presenza nella storia tardo-antica della Calabria, di tutto questo si occuperà il convegno dell’8 maggio, come previsto dal seguente programma articolato in tre sessioni di lavoro presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.

Dopo i saluti istituzionali di Ercole Giap Parini (Università della Calabria), Patrizia Piro (Università della Calabria), Luigi D’Andrea (Università di Messina – MEIC) e Tsovinar Hambardzumyan (Ambasciatrice d’Armenia in Italia). Seguirà il primo blocco di interventi (dalle 10 alle 13), coordinati da Vittorio Beonio Brocchieri (Università della Calabria). Relazioneranno Giacchino Strano (Università di Catania), che tratterà il tema Gli Armeni nell’Italia meridionale; Marcello Flores (Università di Siena), che relazionerà sul genocidio; il professore Aldo Ferrari (Università di Venezia), affronterà il tema Il Nagorno-Karabakh (Artsakh) fra storica e politica. Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, coordinati da Paolo Restuccia (Meic) interverranno Marco Ruffilli (Università di Venezia), Boris Ghazarian (imprenditore) e Tehmina Arshakyan (Associazione Armeni di Calabria). Relazioneranno, in ordine, su questi tre temi: Una reliquia divina; L’esodo degli Armeni dell’Artsakh; Lontani da casa.