È stata presentata al Quirinale l’Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro. Essa rappresenta un progetto pilota dal punto di vista dell’applicazione della tecnologia digitale alle scienze umane.
Si tratta infatti di un’edizione realizzata interamente su piattaforma digitale secondo un progetto dell’Università di Bologna. Gli 11 volumi delle opere di Moro saranno leggibili e scaricabili gratuitamente da pc, tablet, smartphone e il formato digitale permetterà di interrogarli in modo selettivo.
L’Edizione nazionale mette così a disposizione di tutti l’eredità di uno dei padri fondatori della Costituzione e della Repubblica e restituisce a Moro la sua voce, permettendo ai lettori di confrontarsi con ciò che egli ha veramente detto e scritto, al di là dei molti pregiudizi e stereotipi sedimentatisi sulla sua figura. Sul piano della ricerca, essa, con il suo innovativo apparato storico-critico di tipo digitale, aprirà nuove possibilità di studio su Moro, sulla storia della repubblica e sulla comunicazione politica.
Il primo volume, che viene presentato oggi, è dedicato agli Scritti giovanili, dal 1932 al 1946, e raccoglie, tra gli altri, gli articoli che egli firmò come Presidente della Fuci e Dirigente del Movimento Laureati di Azione Cattolica. Essi toccano il modo in cui egli sentì e propose il suo cristianesimo, la sua visione della cultura, dell’università, del fascismo, della guerra, l’impegno dei cattolici nella società, i problemi della difficile ricostruzione del paese e della nuova democrazia dei partiti.
Il volume degli scritti giovanili è curato da Gaetano Crociata e Paolo Trionfini. L’edizione, la nota introduttiva e l’annotazione storico-critica è di Tiziano Torresi.
Alla presentazione sono intervenuti
- Marina Giannetto, Sovrintendente dell’Archivio della Presidenza della Repubblica;
- Renato Moro, Presidente dell’Edizione Nazionale, Università degli Studi Roma Tre;
- Francesco Ubertini, Magnifico Rettore Alma Mater Studiorum, Università di Bologna;
- Francesca Tomasi,
- Aldo Gangemi, Sebastian Barzaghi e Francesco Paolucci, del Digital Humanities Advanced Research Center dell’Università di Bologna;
- Paolo Trionfini, Direttore dell’Isacem
- e Sara Tonelli, Direttrice del Digital Humanities Research Group della Fondazione Bruno Kessler di Trento.
Qui il video della presentazione