Un Meic chiamato alla corresponsabilità nella “rivoluzione della misericordia” invocata da Papa Francesco nel suo magistero. È il messaggio finale della Settimana teologica degli intellettuali cattolici che si è chiusa questa mattina a Camaldoli. Proprio sull’urgenza di un impegno solidale in prima persona nella vita sociale hanno insistito gli ultimi due relatori della settimana, il direttore generale della Focsiv Attilio Ascani (intervenuto al posto del presidente Cattai, impegnato all’estero) e il cappellano del carcere minorile di Cagliari, don Ettore Cannavera.
“E’ dalla corresponsabilità che nascono la solidarietà e la via di un vero impegno nella misericordia”, ha detto Ascani. “Oggi invece stiamo perdendo la coscienza di essere noi stessi soggetto di cambiamento e ci affanniamo a cercare non la radice umana dei problemi ma la soluzione meramente tecnica, affrontando le questioni in maniera parziale”. Il direttore della Focsiv ha accennato all’impegno dei volontari nel Sud del mondo (“che purtroppo comincia a somigliare al Nord, a causa di modelli di sviluppo non sostenibili e della finanziarizzazione devastante”) e ha invitato a “un impegno di dialogo paritetico e coraggioso per dare risposte concrete e specifiche ma in una visione globale capace di guardare anche lontano nel tempo e di pensare alle nuove generazioni”.
Don Cannavera, invece, partendo dalla propria esperienza di servizio ai detenuti, ha messo l’accento sulla misericordia come strada per “accogliere e reintegrare la persona per quella che è, riconoscendo la pienezza del suo valore umano”. Cosa che non avviene nel sistema penitenziario: “L’Italia disattende così tante leggi sulla detenzione che paradossalmente il carcere oggi è un luogo dell’illegalità che pretende di insegnare la legalità”, ha detto il sacerdote nel testimoniare le condizioni disumane prodotte dal sovraffollamento degli istituti di pena. “Serve un impegno civile, ecclesiale e culturale”, ha concluso, “per cambiare una società sempre più giustizialista e vendicativa”.
Soddisfatto per l’esito della Settimana il presidente del Meic Carlo Cirotto: “Sono arrivate suggestioni preziose che il Movimento dovrà riversare sia nell’impegno dei gruppi locali, sia nei documenti programmatici della prossima Assemblea nazionale”. Dal 17 al 19 ottobre, infatti, il Meic celebrerà la propria Assemblea ed eleggerà il nuovo Consiglio nazionale, chiamato poi a scegliere il nuovo presidente del Movimento. L’Assemblea si chiuderà con la partecipazione di tutti i delegati alla messa di beatificazione di Paolo VI, che del Meic fu tra i fondatori: è su impulso dell’allora monsignor Montini che nel 1932 nacque il Movimento dei Laureati cattolici, progenitore del Meic.