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Pax Romana: è l’ora della solidarietà di tutti i cristiani verso il Medio Oriente

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E’ stato presentato questa mattina a Roma il documento finale del laboratorio di Pax Romana sul Sinodo per il Medio Oriente. Una cinquantina di esponenti del movimento cattolico internazionale, al quale aderisce il Meic, si sono riuniti per quattro giorni per dare il loro contributo di cristiani laici, professionisti e intellettuali, provenienti dalla regione mediorientale ma non solo, alla riuscita del Sinodo.

Il risultato è una dichiarazione, articolata in diversi punti, che adesso verrà consegnata ai Padri sinodali. Al laboratorio hanno partecipato anche alcuni partecipanti al Sinodo, vescovi, esperti e uditori, sia laici che consacrati.

Diritti per tutti. “Il Sinodo – si legge nel testo – contribuirà a far progredire il rispetto dei diritti e delle libertà in Medio Oriente”, facendo forza sui “diritti sanciti dalle convenzioni internazionali, per andare al di là della semplice tolleranza dei cristiani o delle altre minoranze” e per frenare discriminazioni e emigrazione “di tutti, non solo dei cristiani”.

“Reciprocità”, non ritorsione. Avanti con prudenza sulla questione della “reciprocità”, ovvero sul “domandare a certi paesi del Medio Oriente di rispettare le minoranze, comprese quelle cristiane, così come in Europa altri paesi rispettano le loro minoranze, comprese quelle musulmane”. Un “valore politico”, secondo Pax Romana, convinta che “le libertà sono contagiose”, ma non “un argomento di reciprocità giuridica”: trattare i musulmani in Europa come sono trattati alcuni cristiani in Medio Oriente significherebbe “distruggere i valori di libertà e diritto”.

La sfida dell’immigrazione per lavoro e Chiesa. Davanti all’enorme flusso di migrazioni che caratterizza la regione, Pax Romana raccomanda al Sinodo di “richiamare al rispetto delle convenzioni internazionali per garantire un lavoro decente” e di cogliere la ricchezza che viene dalla presenza dei migranti “per edificare una Chiesa globale, per essere il laboratorio dove si costruisce la Chiesa di domani”.

Azione sociale universale e non comunitarista. La Chiesa, presente in Medio Oriente con “numerosi servizi per il bene della popolazione, in particolare nel campo dell’educazione, della salute, dei media e dei servizi sociali”, deve sfuggire alla “tentazione di un ripiegamento comunitaristico” e “affermare chiaramente” che è “il servizio universale alla società” che rivela “il vero volto della Chiesa”.

Ecumenismo, più impegno. Riconosciuto che “l’ecumenismo non è opzionale e fa parte della missione essenziale della Chiesa”, “non ci si può rassegnare all’attuale ‘fatica ecumenica’ o alle cristi che affliggono ‘l’ecumenismo istituzionale'”, ma “rinnovare l’impegno dei cattolici”, che sono minoranza “anche nel cristianesimo del Medio Oriente”.

Dialogo con l’islam, “apertura culturale”. “Il Sinodo è un’opportunità di riscoprire il patrimonio orientale e in particolare arabo, sotto tutti gli aspetti, politico, sociale, culturale e spirituale”. Il laboratorio raccomanda “l’importanza del dialogo culturale e intellettuale” con il mondo islamico, per portare ad una “apertura culturale” che rompa l’isolamento di “un posto ancora insufficiente del mondo arabo nella società civile internazionale”.

Una visione politica per il futuro. Per uscire dal conflitto mediorientale “è necessario – spiega il documento – sviluppare una visione per l’avvenire della regione, per tutti i suoi abitanti” anche per “abbandonare l’attitudine a rimanere nella posizione delle vittime”. I cristiani devono lavorare per “aspirare a regimi democratici” e a uno “Stato di diritto capace di assicurare alla popolazione i servizi essenziali”, rafforzando “il dialogo con i musulmani e gli ebrei di buona volontà”.

L’ora della solidarietà. Pax Romana, che “ha fatto propri i contenuti e le raccomandazioni del Documento Kairos” (un documento elaborato da un folto gruppo di cristiani palestinesi e pubblicato nel dicembre scorso, ndr), sostiente che “i cristiani del Medio Oriente vivono un momento di verità”: “è l’ora che i cristiani del mondo intero manifestino la loro solidarietà, prendano le parti delle vittime e aprano strade per il futuro”.

Il testo integrale della Dichiarazione di Pax Romana (francese)
Documento Kairos Palestine (italiano)