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ANDRIA. Saverio Sgarra: l’uomo, il politico, il credente. Il convegno Meic

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“Saverio Sgarra, l’uomo il politico il credente”, è il titolo dell’incontro che il Gruppo Meic “Michele Bevilacqua” di Andria ha dedicato al suo socio, e vice presidente nazionale, Saverio scomparso un anno fa.

Promosso in collaborazione con Azione Cattolica Italiana, Forum di formazione all’impegno sociale e politico, Biblioteca diocesana, il convegno si è tenuto il 14 giugno 2023, presso la sala conferenze del museo diocesano San Riccardo di Andria.

Al convegno sono intervenuti mons. Luigi Mansi, vescovo di Andria e come relatori mons. Giovanni Massaro, vescovo di Avezzano; Luigi d’Andrea, presidente nazionale Meic; Sabino Zinni, notaio e già Consigliere regione Puglia; Maria Bisceglie, presidente Meic Puglia; Luca Sgarra, il figlio di Saverio, medico cardiologo Ospedale regionale ‘Miulli’; Raffaella Ardito, docente di Lettere, già presidente delle Aggregazioni laicali.

Ha moderato l’incontro Antonio Zingarelli, presidente Meic di Andria, il quale ha ringraziato i convenuti, i relatori, e in particolare i familiari di Saverio e mons. Mansi, per aver accolto l’invito a ricordare insieme, a un anno dalla sua scomparsa, la figura di questo concittadino e amico.

Saverio. Il ricordo di Zingarelli

Il prof. Zingarelli ha quindi delineato un suo breve profilo.

«Questa sera il Meic di Andria intende onorare la figura del dottor Saverio Sgarra, per molti di noi semplicemente affettuosamente Saverio.

Un uomo che per più di cinquant’anni ha segnato con il suo dinamismo e la sua energia la cultura andriese sotto il profilo della militanza politica, del volontariato cattolico, dell’esercizio della professione medica. A questo proposito ricordo che alla metà degli anni ’80 il dottor Sgarra, medico anestesista dell’Ospedale di Andria, praticava – unico e solo – le prime anestesie spinali.

Quanto agli altri aspetti della sua multiforme e poliedrica personalità, Saverio Sgarra è stato un politico che non si è confuso nella Dc andriese, ma partendo da solide radici sturziane e degasperiane ha tentato di portare, anche qui unico e solo, nella Sinistra andriese i valori sociali del movimento cristiano cattolico.

Così quando i borghesi cattolici andriesi erano tutti Dc, Saverio, con uno sparuto gruppo di amici cattolici, era nel Pci ma quando la maggior parte della Dc andriese si avvicinò decisamente alla Sinistra, negli anni ’90, Saverio esercitò la sua opzione di libertà dalle logiche pattizie e correntizie, trovando nel volontariato cattolico una nuova fonte di ispirazione e di apertura verso quei valori del popolarismo politico da sempre coltivato.

È stato quindi co-fondatore del Forum di formazione sociale politica e della Biblioteca diocesana ‘San Tommaso d’Aquino’, progetti, ora realtà, nei quali – agli inizi del Terzo millennio – egli si poneva il problema del ricambio generazionale nella politica e nella cultura di Andria.

In questo stesso periodo diventava Presidente diocesano del Meic, poi Consigliere nazionale e durante questo mandato accettò la nomina di delegato regionale per la Puglia dalle mani dell’arcivescovo Cacucci presidente della CEP.

Il Meic è stato per Saverio il luogo del ricongiungimento ideale con le sue radici culturali; parlava sempre e con orgoglio del Codice di Camaldoli e amava visitare nel monastero camaldolese la sala in cui il Codice fu firmato.

Infine la sua nomina a vicepresidente nazionale del Meic, credo abbia rappresentato l’ufficiale riconoscimento dell’instancabile attività di mediazione culturale di un uomo che preferiva definirsi un ‘cattolico laico’ piuttosto che un ‘laico cattolico’.

Saverio nelle parole dei presenti

In qualità di moderatore il prof. Zingarelli ha passato, quindi, la parola a mons. Mansi il quale, riprendendo l’ultimo concetto ascoltato ha spiegato il valore del laicato per un cattolico; ha aggiunto di essere presente in veste di ascoltatore perché intendeva imparare da coloro che avrebbero parlato di Saverio.

Quindi è intervenuto il presidente nazionale Meic Luigi d’Andrea che ha indicato in Saverio i tratti del ‘vero credente’; l’ha conosciuto come persona colta, un vero intellettuale cattolico, dalla profonda cultura anche in campo bioetico, ed ha sottolineato come fosse un ‘naturale’ dirigente del Meic perché era un uomo saggio e aveva metodo.

Mons. Massaro ha raccontato che Saverio è stato un padre per lui e lo ha visto capace di creare con tutti relazioni belle. Prendendo spunto dalla ‘Apostolicam actuositatem’ ha auspicato che si possa essere cristiani migliori e cittadini più maturi spogliandosi della fede bigotta. Questa tensione, ha detto, è evidente nel Meic i cui membri sono cristiani che amano poco l’odore delle sacrestie e che tentano di portare nel mondo il profumo di Cristo. In questo Saverio era molto bravo. Mons. Massaro ha concluso con una citazione di san Francesco di Sales: “Nelle cose di Dio nulla chiedere e nulla rifiutare”.

Il dottor Sabino Zinni ha ricordato Saverio come uomo “semplice” che vedeva il domani con occhi acuti e limpidi e che possedeva un’indole secolare, propria dei veri laici. In lui, ha detto, era evidente la sapienza del cuore.

Maria Bisceglie si è soffermata sullo “sguardo” che Saverio “teneva dritto verso Dio, così da vivere la politica come la più alta forma di carità”.

Il dottor Luca Sgarra, figlio di Saverio, ha parlato del padre, della sua interiorità, dei suoi principi, della sua visione delle cose, attraverso i testi poetici che Saverio, all’insaputa della famiglia, aveva scritto e disseminati nei cassetti di casa e che sono stati per i suoi una vera scoperta inaspettata.

Ha letto alcuni di questi 300 testi, con commozione e orgoglio; ha scelto i più significativi, quelli che meglio potessero tratteggiare la personalità del padre: le morti bianche; i disoccupati; gli sbarchi a Lampedusa; il sabato sera; il tempo; Camaldoli; per il prof Michele Bevilacqua; i bambini soldato; lo scopone scientifico; i figli; la vecchiaia; la solitudine; la preghiera; sorella morte.

La professoressa Ardito ha evidenziato la sensibilità culturale, sociale e politica di Saverio, intellettuale cattolico emblematico.

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