Ieri 6 settembre, si sono svolti i funerali di Mino Martinazzoli, al quale ho partecipato per dare l’addio e dire grazie a questo testimone, anzi “maestro”, della ‘buona politica’.
Del lecchese c’erano anche il senatore A. Rusconi, suo grande estimatore, e l’amico L.Pirovano di Oggiono. In un Duomo molto affollato di gente comune e di rappresentanze politiche, a cominciare dal sindaco di Brescia, che aveva pronunciato poco prima un caldo e convinto ricordo, Martinazzoli è stato salutato dal vescovo di Brescia mons. Munari. Egli in una omelia senza alcuna retorica né mesta malinconia ha “letto” la figura di Mino alla luce della parola di Dio appena proclamata, un passo dell’Apocalisse e il discorso delle Beatitudini, per affermare con franchezza che Martinazzoli è stato un “uomo degno della sua intelligenza, della sua libertà, delle sue ispirazioni”, un uomo che “si riflette meglio nella semplicità delle beatitudini che nella tortuosità della vita politica”.
Mons. Munari è sembrato indicare l’eredità politica lasciata da Martinazzoli: “Un politico diventa autentico quando impara a distinguere il bene di tutti dal bene personale e dal vantaggio della sua parte politica. E diventa politico buono quando sa scegliere ciò che è bene per il paese anche se questo va contro le convenienze personali e del suo partito”.
Ed a supporto del suo pensiero ha riferito l’insegnamento di Paolo VI, secondo cui la politica è una ‘forma esigente di amore’. Intendeva dire, ha indicato il vescovo, che “l’impulso sano a occuparsi di politica può nascere solo in un cuore che sappia amare”.
(in allegato il testo interale dell’omelia)
A breve commento riporto un passo di un intervista di lunedì al grande amico ed estimatore Giovanni Bazoli: “Credo che si debba vedere Mino Martinazzoli come una delle figure più nobili del mondo politico cattolico di alcuni decenni fa, quando la politica era ancora intesa come impegno volto alla realizzazione di obbiettivi civili e di ideali, secondo una visione coerente con i valori e i programmi dichiarati”.
Lamberto Riva , presidente del gruppo MEIC di Lecco