Cirotto: abbiamo il dovere dell’accoglienza
CAMALDOLI (AR) – Conoscere le diverse religioni e la loro concezione dell’uomo per poter accogliere la diversità, così come indicato di recente da Benedetto XVI: è questo, secondo il presidente nazionale del Meic Carlo Cirotto, l’obiettivo della Settimana teologica del movimento degli intellettuali cattolici, in corso da ieri sera a Camaldoli fino al 27 agosto e intitolata “L’uomo nelle religioni”.
“Assistiamo quasi quotidianamente – ha detto Cirotto nella sua introduzione davanti a oltre un centinaio di partecipanti – allo spettacolo di Paesi e di intere tradizioni culturali che si chiudono a riccio, rifiutando occasioni di contatto e di interscambio che pure potrebbero essere fonte di benefici. Ci sono italiani che aspirano con tutte le forze a tenere alla larga gli immigrati come c’è gente del Nord che vuol tenere alla larga quelli del Sud. In questi casi, la conoscenza delle diversità è considerata utile per meglio difendere la propria individualità da rapporti considerati come attacchi esterni”. La via da percorrere, ha proseguito Cirotto, è invece quella di “conoscere i portatori di culture diverse non per chiudersi più efficacemente ma per costruire insieme il futuro di una umanità in cui tutti possano riconoscersi. Qualcuno dirà che è un’utopia, ma di certo si tratta di un’utopia cristiana perché, come ha ricordato il papa nell’Angelus di domenica scorsa, noi cristiani ‘dobbiamo saper accogliere le legittime diversità umane, sull’esempio di Gesù, venuto a riunire gli uomini di ogni nazione e di ogni lingua'”. In un momento storico come quello attuale in cui il valore dell’accoglienza è negato, ha concluso Cirotto, “in quanto cristiani abbiamo qualcosa da dire: siamo custodi ed attualizzatori di un progetto di ‘riconciliazione dell’umanità’ (per dirla con il linguaggio del Concilio) che è utile tener chiaro in mente soprattutto oggi”.
Intanto, i lavori della Settimana teologica entrano nel vivo: la giornata di oggi prevede gli interventi del vescovo di Viterbo monsignor Lorenzo Chiarinelli (“La teologia delle religioni”) e di monsignor Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano (“L’antropologia cristiana”).
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