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[CONGRESSO/5] I cristiani ritornino ad essere infuenti con la profondità del loro pensiero

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Nel pomeriggio tavola rotonda con Casavola, Piron, Giaretta e Santini sull’essere “sale della terra” nel diritto, nella politica e nel sindacato

[COMUNICATO STAMPA] Essere “sale della terra”, da cristiani oggi, nella politica, nel diritto e nel sindacato: è stata dedicata a questo tema la sessione di questo pomeriggio del congresso nazionale del Meic. Fino a domani, a Padova, sono oltre duecento gli intellettuali cattolici riuniti a discutere di rilevanza pubblica del cristianesimo.
Ad intervenire al dibattito di oggi sono stati autorevoli esponenti cattolici del mondo istituzionale, politico e sindacale: Franco Casavola, presidente del Comitato nazionale di bioetica e presidente emerito della Corte costituzionale, Claudio Piron, assessore alle politiche scolastiche e giovanili al Comune di Padova, Paolo Giaretta, senatore e segretario regionale del Partito democratico del Veneto, e Giorgio Santini, segretario confederale della Cisl.
Il professor Casavola, nel ripercorrere il tema della laicità in chiave storica, ha rilevato come “proprio perché siamo finalmente giunti alla fine del dualismo tra Stato e Chiesa (sia in termini di contrapposizione che della ricerca di egemonia reciproca), la rilevanza pubblica del cristianesimo esige una consapevolezza dei fini e dei limiti della legge civile e dei comportamenti sociali e individuali che derivano dai propri valori e che, in una società pluralistica, non possono essere imposti dalla legge”.
Provocatorio l’intervento dell’assessore Piron, che ha invitato i cristiani impegnati nella dimensione pubblica quasi a un esame di coscienza: “Oggi, nella ‘società delle veline’, noi cattolici siamo ancora in grado di distinguersi? Per esempio, quanto siamo stati ‘sale della terra’ nel dibattito (qui in Veneto molto acceso) sul fornire servizi e contributi solo ai cittadini originari del territorio o residenti da alcuni anni? Davanti a questo ‘prima ai nostri, poi, se avanza, agli altri’, davanti ai rischi di un federalismo fiscale squilibrato a danno delle regioni più povere, davanti al palese clima di scontro istituzionale, le associazioni cristiane come raccolgono la sfida? Non possiamo permetterci di andare ognuno per conto proprio ma trovare punti di partenza comuni per combattere insieme queste battaglie. La funzione politica della società civile si assolve insieme”.
“Come cattolici viviamo la stagione difficile del rischio dell’ininfluenza – ha ammesso il senatore Giaretta -, e questo ci può indurre ad abbandonare la chiarezza del Vangelo per rifugiarci nella ricerca della difesa della legge, come fossimo una lobby qualunque. Invece, bisogna ritrovare una testimonianza fondata sulla profondità del pensiero. Personaggi come Nino Andreatta, Achille Ardigò, Pietro Scoppola e Leopoldo Elia ci hanno lasciato in eredità questa capacità di influenza”.
Coniugare sviluppo umano sostenibile ed etica della responsabilità è il sentiero sul quale camminare come cattolici secondo Giorgio Santini: “E’ la strada indicata da Benedetto XVI nella Caritas in veritate per superare una crisi che è più che solo finanziaria”. Sul tema del lavoro, Santini rileva “una incredibile superficialità nell’affrontare il tema, davanti a cifre spaventose come una disoccupazione giovanile arrivata quasi al 28% totale, 4 punti in più dell’anno scorso”. Secondo il sindacalista, la sfida è quella “di dare un nuovo valore al lavoro, che nella società italiana ha perso completamente la giusta considerazione. La cultura del consumo sovrasta quella del lavoro, e questo non può essere”.
Il congresso si chiuderà domani con gli interventi di Vittorio Prodi, deputato al Parlamento europeo, Philippe Ledouble, vicepresidente Pax Romana Europa, Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Unesco e Godfrey Igwebuike Onah, vicerettore della Pontificia Università Urbaniana. La conclusione sarà affidata al presidente Meic Cirotto e al segretario generale della Cei monsignor Mariano Crociata.

La relazione del senatore Giaretta