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Vercelli. “La città per la pace, in tempo di guerra”. (Video)

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La città per la pace, in tempo di guerra è il tema del convegno promosso dal gruppo Meic Vercelli “Don Cesare Massa”, sabato 4 novembre presso il Seminario Arcivescovile di Vercelli.

L’incontro è stato introdotto dal presidente del gruppo Meic, Tommaso Di Lauro. “Oggi siamo qui perché sentiamo forte il bisogno di riflettere insieme, perché non possiamo e non vogliamo abituarci all’orrore cui siamo ormai sottoposti da tempo”, ha detto Di Lauro, che è anche referente Pax Christi “Punto Pace di Vercelli”, nella introduzione al tema che qui riportiamo. Il convegno è stato trasmesso in streaming e il video è pubblicato sul canale YouTube “Sant’Eusebio Channel” (vedi il video in fondo alla pagina).

L’Italia ripudia la guerra

«L’Italia è un paese che ripudia la guerra, e lo ha scritto a chiare lettere nella sua Costituzione. Ha dovuto farlo dopo esperienze devastanti come le due ultime guerre mondiali. L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Lo diciamo oggi, nel giorno in cui l’Italia festeggia le Forze Armate, e oggi constatiamo purtroppo che disattendere e disobbedire a queste parole significa gettare ancora una volta il mondo nell’angoscia.
Per questi motivi noi oggi abbiamo la necessità di riferirci anche a quanti intravvedono nella Ragione e nella nostra Costituzione – percorsi luminosi da seguire.

Il nemico del nostro tempo è l’ignoranza

Se mi posso permettere, vorrei dire che il primo nemico di questo nostro tempo è l’ignoranza. Si tratta di un elemento cruciale, attorno al quale convergono molteplici interessi, enormi interessi, a cominciare da quelli geopolitici e dell’Industria delle armi, con investimenti (in armi) così spropositati che le stesse risorse potrebbero sfamare il mondo intero.

Oggi siamo qui perché sentiamo forte il bisogno di riflettere insieme, perché non possiamo e non vogliamo abituarci all’orrore cui siamo ormai sottoposti da tempo.
Forse anche in Italia esiste questo problema, ma in certe parti del mondo davvero l’ignoranza è la manipolazione delle coscienze è diventata la questione principale da risolvere, un problema che sta dilagando e a cui occorre porre rimedio, gettando nel contempo dei “semi di speranza”.

Forse qualcosa di nuovo all’orizzonte si sta profilando. Penso ad esempio all’Intelligenza Artificiale come strumento al servizio della Giustizia e della Pace. Anch’esso tema di grande attualità, ma siamo certi che saranno sempre alcune élite ad avere in pugno la potenza di questo nuovo strumento, dall’altra ci sarà solo chi ne resterà fuori.
Anche di fronte a questa importante novità, il nostro pensiero corre, immagina grandi rischi ma anche le novità positive che l’Intelligenza Artificiale potrà offrire alle nostre vite, se ben orientata e “regolata” verso la Pace e al bene comune».

Una rete di collaborazioni

Nei ringraziamenti che Di Lauro ha espresso è tracciata la rete di relazioni e di collaborazione del Meic, della Chiesa di Vercelli, delle Università del Piemonte.

“Saluto e ringrazio – ha detto Di Lauro – l’arcivescovo di Vercelli mons. Marco Arnolfo, che sostiene sempre le nostre attività, le Autorità presenti, quanti si trovano in questa accogliente sala intitolata a S. Eusebio, e coloro che ci seguono attraverso Sant’Eusebio Channel.
Saluto il prof. Michele Mastroianni – Direttore del Dipartimento di Studi umanistici, i professori e gli studenti dell’Università del Piemonte Orientale che seguono questa iniziativa di Terza Missione organizzata con l’Università del Piemonte Orientale, che ha come titolo: “Con la Città e per la Pace, l’Università a Vercelli verso l’ottavo centenario”.

La Chiesa vercellese e l’Università

La Chiesa e l’Università agiscono come due istituzioni molto diverse ma entrambe sono rilevanti per la civiltà umana e la cultura mondiale. Entrambe queste due realtà hanno responsabilità rilevanti per lo sviluppo delle idee e valori e per il corso dell’azione umana.
Facendo appello oggi alle competenze presenti in Università, la Chiesa vercellese desidera intensificare il dialogo anche con l’Università del Piemonte Orientale, per giungere a un mutuo arricchimento, per servire il bene comune, per offrire risposte ponderate a situazioni la cui complessità si sta facendo via via crescente. Vi ringraziamo di cuore.

Grazie anche ai numerosi Uffici della diocesi: Ufficio Scolastico, della Pastorale Universitaria, per la Pace, Lavoro e Cura del Creato, con cui lavoriamo e che ci sostengono sempre con utili consigli. Siamo loro riconoscenti perché di fronte a problemi così gravi e cogenti come quelli della pace e della guerra, sentiamo forte il desiderio di attivarci come una squadra, dentro ma anche fuori dal “contesto ecclesiale”.

Saluto e ringrazio anche i frati Francescani che ci seguono a distanza. Me lo hanno appena riferito. I francescani, un ordine mendicante diffuso in tutto il mondo – anche nella martoriata Terra Santa – là presenti da oltre 800 anni, dediti alla custodia dei luoghi della cristianità e al sostegno della popolazione locale.

Desidero ringraziare tutti i relatori che hanno accolto il nostro invito, e altri amici che si sono aggiunti volentieri anche in seconda battuta. Di certo avranno anche loro spunti molto preziosi da offrire … e noi da custodire.

Concludo ringraziando la prof.sa Silvia Fazzo – del Dipartimento di Studi Umanistici di UPO – responsabile di questo progetto di Terza missione UPO – neo Presidente del Corso di Laurea di Filosofia, che in poco più di un mese ha già guidato tre nostri incontri: Tommaso d’Aquino in dialogo col mondo d’oggi (30 sett.), Giovanni XXIII e i 60 anni della Pacem in terris (21 ott.) e quello di questa mattina La città per la pace, in tempo di Guerra (4 novembre)».

Il video del convegno

Il programma del convegno