Nella transizione energetica ha un ruolo chiave l’accumulo dell’energia con le sue implicazioni per la politica industriale ed energetica europea. Questo il tema scelto dal gruppo Meic di Perugia “Don Elio Bromuri” per l’incontro di mercoledì 19 aprile che si terrà in presenza e online (clicca qui per partecipare su Zoom).
Dopo aver dedicato altri incontri alle questioni energetiche e ambientali il gruppo porterà l’attenzione in modo particolare sui percorsi attesi, che la pubblica opinione e alcune scelte politiche individuano come dominanti, e sui percorsi emergenti nel mondo della ricerca e che potrebbero rappresentare il punto di svolta nella transizione energetica.
La transizione ecologia, e cioè la conversione verso modelli di sviluppo attenti all’ambiente e alla qualità del mondo che lasceremo alle giovani generazioni ha nella transizione energetica il suo cuore. Passare da una società basata su processi alimentati prevalentemente da energia da fonti fossili ad energie rinnovabili (o almeno a bassissima impronta carbonica) è la sfida di questi giorni.
Uno degli strumenti principali è l’incremento significativo della elettrificazione, dalla mobilità ai sistemi di condizionamento ambientale, ad esempio con pompe di calore.
Di pari passo, la tecnologia mette a disposizione più metodi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; solo per citare due esempi, il fotovoltaico e l’eolico. Si tratta di metodi di produzione con impatto in termini di emissioni di CO2 praticamente nulli, ma con il grande inconveniente della non programmabilità: ciò rende necessari strumenti di accumulo dell’energia (in effetti l’analisi dell’impronta carbonica deve essere valutata sull’intero ciclo di vita dei dispositivi, dalla loro progettazione e costruzione allo smaltimento a fine vita).
La necessità dei sistemi di accumulo è la vera sfida della elettrificazione, con rilevanti problemi sia tecnologici sia di politica internazionale.
Paolo Valigi
presidente Meic Perugia