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“Via Scabini”: Pregola dedica una strada al nostro don Pino

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13 Settembre 2020

di LUISA IOTTI

(da “Il Popolo“, settimanale della Diocesi di Tortona)

La terribile pandemia da Covid-19 ha rallentato, ma non fermato l’iniziativa dell’Amministrazione comunale di Brallo di Pregola per onorare la figura di uno dei suoi più illustri concittadini: Monsignor Giuseppe Scabini – per tutti don Pino – nato a Pregola nel 1926 e qui sepolto nel 2009. L’idea di dedicargli la via centrale della frazione (mai stata oggetto di intitolazione) era nata lo scorso anno 2019, a margine del convegno “Stare nella Chiesa, Stare nel Mondo. L’eredità pastorale di Mons. Pino Scabini”, promosso dalla Diocesi di Tortona in occasione del decimo anniversario della morte del sacerdote.

Forse non tutti sanno che la denominazione ufficiale di un qualsiasi luogo o edificio pubblico soggiace a rigide disposizioni normative: la competenza in materia toponomastica è dei comuni, ma essa è sottomessa ad una preventiva valutazione della Deputazione di Storia Patria e ad autorizzazione prefettizia. L’Amministrazione comunale di Brallo di Pregola si è mossa per tempo in tal senso e, con atto n. 31 in data 8 luglio 2019, ha deliberato, all’unanimità, di intitolare a Mons. Giuseppe Scabini la strada della Frazione Pregola, che dalla chiesa parrocchiale porta alla casa della famiglia Scabini, dove don Pino, da Roma, tornava sempre in estate, dove ha trascorso i suoi ultimi anni quando è ritornato in Diocesi e dove tuttora risiede l’amata e devota sorella Maria. Ottenuta l’autorizzazione del Prefetto di Pavia, la cerimonia pubblica avrebbe dovuto svolgersi nella primavera 2020; l’emergenza sanitaria ha reso impraticabile tale ipotesi e costretto a rinviare l’iniziativa.

Ora, pur con la prudenza che le circostanze attuali ancora consigliano e nel rispetto di tutte le vigenti disposizioni anticontagio (mascherina, igienizzazione mani, distanziamento, contingentamento delle presenze) è possibile realizzare l’originario progetto. Così domenica 13 settembre 2020, alle ore 17.00, nella piazzetta antistante la Chiesa parrocchiale di S. Agata a Pregola, il Sindaco, dott. Christos Chlapanidas, procederà allo scoprimento della targa e all’illustrazione delle motivazioni che sostengono l’intitolazione della via a Mons. Scabini; il Vescovo di Tortona, Mons. Vittorio Francesco Viola, presiederà il rito di benedizione.

A questo momento istituzionale, seguirà un “ricordo” meno formale di don Pino, a cura del MEIC – Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale di Tortona, affidato alla voce di confratelli, compaesani, amici, collaboratori; tra questi, interverrà il prof. Renato Balduzzi, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, già Ministro della Salute nel Governo Monti, deputato e membro del Consiglio Superiore della Magistratura, qui in veste di amico e collaboratore, soprattutto negli anni tra il 1999 e il 2009 quando è stato Vice-presidente e poi Presidente nazionale del MEIC mentre don Pino ne era l’Assistente centrale.

Per Mons. Scabini si tratta di un importante riconoscimento, di natura squisitamente civile, ma tutt’altro che privo di significato e valore ecclesiale e che consente di illuminare un tratto particolare della sua personalità e della sua figura sacerdotale: essere stato tessitore di relazioni. Don Pino ha intrattenuto rapporti significativi con tutti e a tutti i livelli: giovani, adulti, laici, sacerdoti, coppie di sposi, gente semplice ed esponenti della cultura più elevata, persone comuni e persone dalle importanti responsabilità, non solo ecclesiali, ma anche politiche. Con la carità di un buon samaritano si è accostato a tanti per lenire le ferite del cuore, guidare versa una meta sicura, incitare ad intraprendere o a proseguire un percorso, offrire condivisione umana e sostegno cristiano; con lo stile di Emmaus ha camminato accanto a ciascuno, affinché desse sempre il meglio di sé, così da poter “essere – come diceva – un dono per le persone e per le città in cui siamo seminati”. Egli lo è stato per moltissimi e ricordarlo anche come “via”, cioè spazio di circolazione e strumento di comunicazione, è una bellissima immagine: rimanda sia al suo instancabile e concreto impegno di “prete itinerante”, che ha percorso in lungo e in largo l’Italia per visitare i gruppi laicali, partecipare ad incontri e conferenze, tenere esercizi spirituali ai sacerdoti, sia alla sua capacità di “farsi prossimo” ed accompagnare sapientemente tanti fratelli e sorelle sulla “via evangelica” della vita.

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