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[CONGRESSO/6] Chiuso l’incontro di Padova. Crociata: i cristiani non possono essere indifferenti. Cirotto: la via è la testimonianza

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Il segretario Cei: coniugare l’identità nella pluralità. Il presidente Cirotto: riscoprire le relazioni e l’atteggiamento del dono

[COMUNICATO STAMPA]

PADOVA 2 MAG 10 – “La vera natura della Chiesa è quella di una comunità di fratelli animata da una mai acquietata tensione missionaria”: lo ha detto monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, nell’omelia della celebrazione eucaristica conclusiva del congresso nazionale del Meic, terminato questa mattina a Padova. Agli oltre duecento intellettuali cattolici intervenuti da tutta Italia per tre giorni di dibattito e studio, Crociata ha portato “la stima e l’amicizia di tutti i vescovi a voi che animate con lo spirito della fede il mondo della cultura”. “In questi giorni – ha proseguito il segretario Cei – avete riflettuto sulla rilevanza pubblica del cristianesimo. In che modo lo stile di vita cristiano può animare un tessuto culturale plurale? L’estraneità e l’indifferenza non hanno giustificazioni. Il mestiere del cattolico è coniugare la propria identità nella pluralità”. “Dio ci guardi – ha concluso il vescovo – dalle fughe in avanti ideologiche e sulle pigrizie che ci fanno adagiare sulle nostre mediocrità”.
Poco prima della messa, anche il presidente nazionale del Meic, il professor Carlo Cirotto, aveva richiamato nelle sue conclusioni l’importanza di una presenza cristiana nella dimensione pubblica improntata all’incontro con l’altro e al dialogo: “Esiste una via attraverso la quale la Chiesa può contribuire al miglioramento dell’umanità: la relazione interpersonale. E’ questa la strada insostituibile della testimonianza”. I lavori del congresso “hanno individuato una pluralità di vie, tutte però confluenti in un’unica rotatoria: la crescita dell’uomo nella libera adesione alla verità. Il mondo del lavoro, dell’economia, della finanza, del volontariato, della politica, della pubblica amministrazione hanno anche individuato nella Dottrina Sociale della Chiesa un valido supporto in questo cammino. Anche l’attuale, triste situazione economica può essere trasformata dal nostro impegno in occasione preziosa di ripensamento e di fondazione nuova di strutture più giuste nelle quali possa affondare le radici l’atteggiamento di dono, gratuita apertura all’altro, che rende possibile il superamento delle crisi e il fiorire di un nuovo più giusto”.
Nella mattinata si è tenuta anche una tavola rotonda sulla prospettiva internazionale del tema della laicità: protagonisti del confronto sono stati l’europarlamentare Vittorio Prodi, Philippe Ledouble, vicepresidente Pax Romana Europa, monsignor Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Unesco, e il professore Godfrey Igwebuike Onah, vicerettore della Pontificia Università Urbaniana.

Le conclusioni del presidente nazionale Cirotto
L’omelia di monsignor Crociata
La relazione dell’onorevole Vittorio Prodi