CONGRESSO Il Meic rilancia il Progetto Concilio. Biancu: “Impegno culturale non è uno slogan da salotto”
Proseguono i lavori dell’XI Congresso nazionale del Meic. Il Movimento, dopo aver ascoltato la testimonianza-ricordo del suo storico ex presidente Romolo Pietrobelli, ha fatto il punto sul Progetto Concilio, iniziativa lanciata in occasione dei 50 anni del Vaticano II che nell’ultimo anno ha portato alla realizzazione sul territorio di numerosi eventi culturali di studio e approndimento. I gruppi locali del Meic hanno declinato i temi del Concilio incrociandoli con le questioni più urgenti dell’attualità civile ed ecclesiale: rinnovamento della politica, lavoro, economia, equità sociale nel rapporto tra le generazioni, ambiente, famiglia ed educazione, nuova evangelizzazione, ministerialità nella Chiesa, sinodalità e questione femminile.
“Abbiamo pensato questo progetto non in chiave celebrativa, ma con l’intento di comprendere come il Concilio debba proseguire nella vita della Chiesa e come il Meic possa fornire un contributo specifico”, ha spiegato Beppe Elia, vicepresidente del movimento. “Siamo a metà di questo percorso e ora vogliamo rilanciarlo: il Concilio è un evento ‘in divenire’ di cui le nostre comunità cristiane e le nostre città hanno ancora bisogno”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si erano ritrovati, nella tavola rotonda della mattina, la teologa suor Benedetta Zorzi, l’epistemiologo Sergio Rondinara e Stefano Biancu, docente di Etica alla Cattolica e nelle Università di Losanna e Ginevra. “Noi cattolici – ha detto Biancu – dobbiamo cambiare direzione dello sguardo e passare dal nostro rassicurante ombelico alla città, mettendoci in ascolto dei suoi drammi e delle sue speranze, che sono anche i nostri. È nella città che possiamo trovare gli strumenti per leggere e comprendere ciò che oggi il Vangelo ci dice. Formule come ‘impegno culturale’ o ‘carità intellettuale’ non possono essere per noi soltanto degli slogan salottieri ma hanno un contenuto preciso che ci provoca e ci impegna”.
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Stefano BIANCU – Fare memoria: imparare a leggere le tracce di un cammino (traccia della relazione)