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CAMALDOLI 2018 Tra autorità e sinodalità, tra servizio e comunione

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21 Agosto 2018

Riscoprire il fondamento etico dell’autorità dello Stato nel rispondere ai bisogni delle persone, mettere al centro la sinodalità come stile nella Chiesa ripartendo dalla comunione. E’ la sintesi emersa dal dialogo su “autorità e partecipazione nella vita della Chiesa e della comunità civile” che ha aperto i lavori di questa mattina alla Settimana teologica del Meic Camaldoli, dedicata al tema “Democrazia e sinodalità“. Protagonisti del dibattito il teologo morale e rettore emerito della Pontificia Università Urbaniana don Cataldo Zuccaro e l’ecclesiologo della Pontificia Università Lateranense, ed assistente nazionale Meic, mons. Giovanni Tangorra.

Zuccaro ha parlato di “antropologia dell’indigenza” come “fondamento etico dell’autorità dello Stato e della partecipazione dei cittadini alla vita politica”. Per il teologo morale “antropologia dell’indigenza è  considerare l’ uomo come ‘essere del bisogno’ e come essere strutturalmente relazionale. Se lo Stato è il ‘prolungamento interpretativo’ della persona nel vivere socialmente strutturato, allora esso è chiamato a dare una risposta al bisogno reale dei cittadini, un bisogno che va decoficato in modo politico e storicizzato nei bisogni particolari. Se andasse oltre, ci sarebbe un abuso d’autorità, ma se non lo facesse, smetterebbe di essere quello che deve essere”. Per Zuccaro il discorso vale anche per il tema della partecipazione, poiché in questa dimensione relazionale dell’uomo “la responsabilità diventa sempre corresponsabilità“.

Cataldo Zuccaro (teologo morale #Urbaniana): #Autorità dello Stato e #partecipazione dei cittadini devono ripartire dalla risposta ai bisogni reali delle persone. È qui il fondamento etico dello Stato come “prolungamento” della persona nel vivere sociale#settimanateologica2018 pic.twitter.com/v9yxfNs6c0— MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale (@meic_ita) 21 agosto 2018

Tangorra invece si è soffermato sul valore della sinodalità nella Chiesa oggi. Francesco si è spinto a dire che la sinodalità, letteramente il ‘camminare insieme’, è il cammino della Chiesa del Terzo millennio. Il papa ci sprona a vivere la sinodalità come dimensione costitutiva della Chiesa e come suo stile permanente. Per farlo però c’è bisogno di una riflessione profonda sui temi del pluralismo e di una partecipazione ampia e condivisa alla vita della Chiesa”. E soprattutto, ha concluso l’ecclesiologo, sulla comunione “che è l’essenza della Chiesa e che va riscoperta: è proprio a partire dall’idea della Chiesa-comunione che Giovanni Crisostomo diceva che ‘il nome della Chiesa è Sinodo'”. #CAMALDOLI2018

Mons. Giovanni Tangorra (ecclesiologo @unilateranense): “@Pontifex_it ci sprona a vivere la #sinodalità come stile permanente e come dimensione costitutiva della #Chiesa. Per questo dobbiamo riscoprire l’essenza stessa della Chiesa, cioè la #comunione#settimanateologica2018 pic.twitter.com/dpVdvIENYk— MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale (@meic_ita) 21 agosto 2018