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Seconda giornata Assemblea Meic: la relazione del Presidente e le mozioni

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Si è svolta oggi a Roma, presso la Domus Mariae, la seconda delle tre giornate della XV Assemblea Nazionale del Meic, sul tema “La nostra democrazia. Tra luoghi fisici e luoghi virtuali” e che rinnoverà il Consiglio Nazionale.

La giornata odierna, infatti, è stata incentrata sulla presentazione delle varie candidature, mozioni ed emendamenti relativi al documento assembleare e sulle votazioni per eleggere il nuovo Consiglio Nazionale e si è aperta con la relazione del presidente del Meic Luigi D’Andrea

Domani, invece, si avrà la proclamazione dei 12 consiglieri eletti e sarà disponibile il documento assembleare finale, così come verrà approvato.

Entrando nel vivo dell’Assemblea, il presidente D’Andrea ha ricordato come il fil rouge dell’evento di questi giorni è stato volutamente quello «di non guardare solo a noi stessi, ma anche e soprattutto a ciò che ci circonda e dunque al contesto non facile in cui viviamo, come abbiamo avuto modo di sentire nelle relazione di ieri» (LEGGI QUI il resoconto della prima giornata dell’Assemblea).

Nel corso della sua relazione – il cui testo integrale sarà disponibile nei prossimi giorni – il presidente Luigi D’Andrea ha spiegato ai presenti di voler prendere spunto da un’espressione dello storico gesuita francese Michel de Certau: «mai senza l’altro». Una logica, un paradigma, ha sottolineato, «che penso debba appartenere a tutti noi e al Meic». In questo triennio, ha aggiunto «cioè che è accaduto intorno a noi ci ha fatto capire che non possiamo parlare del Meic senza parlare all’esterno, agli altri» e ha dunque portato alcuni degli esempi più importanti e lampanti degli avvenimenti degli ultimi anni: la pandemia e la post-pandemia, ma anche il cambio al governo della politica italiana che viaggia verso importanti riforme, anche costituzionali, e i cambiamenti geopolitici internazionali, in particolare con le due guerre in Ucraina e tra Palestina e Israele. «Tutto ciò che è accaduto negli ultimi anni avrà ovviamente ripercussioni sul prossimo triennio – ha proseguito D’Andrea – ma non dobbiamo dimenticarci, nei prossimi anni, di quanto vissuto».

«Pensiamo – ha spiegato il presidente – agli anni bui della pandemia e alle conseguenze che ancora oggi stiamo vivendo e scontando, pensiamo alle prossime elezioni europee e a quelle negli Usa, ma anche a come sta cambiando la nostra democrazia interna che tende sempre di più ad avere una percentuale alta di astenuti. Infine – ha aggiunto – pensiamo proprio alle guerre dentro l’Europa o vicino ai nostri confini, che ci interrogano e lo fanno con una grande dose di angoscia ma anche con la richiesta di avere un sussulto di pace e di inventare nuovi percorsi di pace». Dunque questa relazione, ha spiegato il presidente, «vuole essere una mia testimonianza per dire che siamo ben consapevoli di ciò che stiamo affrontando e di ciò che dovremo affrontare. Nel bene e nel male, tanto nei cambiamenti positivi quanto in quelli negativi».

Poi, uno sguardo alle criticità e alle opportunità del triennio appena passato. Da una parte, infatti, le criticità tanto economiche quanto quella strutturale di perdita di iscritti (passati da poco più di 2.300 nel 1999 a 1.200 nel 2023). Dall’altra, invece, «le opportunità e le positività della qualità dei nostri incontri nazionali e locali, il pluralismo di voci che riusciamo a dare durante i nostri eventi e gli sforzi che stiamo facendo per implementare il settore della comunicazione, fermo restando – ha spiegato D’Andrea – che una svolta comunicativa più moderna deve essere portata avanti da tutti noi e dai vari territori».

Nel corso dei lavori pomeridiani sono stati discussi e votati i vari emendamenti al documento assembleare (il testo integrale sarà disponibile domani) e sono state presentate e approvate tre mozioni, rispettivamente dal Meic Calabria, Meic Lazio e Meic Piemonte. Di seguito i testi integrali delle tre mozioni.