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Calabria. Minacce al vescovo Attilio Nostro. Solidarietà del Meic

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I laici associati del MEIC si uniscono con la Chiesa calabrese intorno a mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea ed a tutti i presbiteri e le comunità oggetto di minacce barbare e vigliacche. Gli stimati Pastori vengono attaccati e contestati incivilmente per il semplice motivo della loro coerente fedeltà alla Missione della Chiesa nel mondo ed alla loro testimonianza profetica ed evangelica di amore per la giustizia e la verità che si fanno legalità, alla loro denuncia dei mali, della corruzione e delle prepotenze arroganti.

Gli anonimi colpevoli “malati di mafiosità” rivelano di essere le vere vittime della «disonorante piaga della società», il «cancro esiziale e sovrastruttura parassitaria, che rode la nostra compagine sociale, succhia con i taglieggiamenti il frutto dell’onesto lavoro, dissolve i gangli della vita civile» (CEC 1975).

Auspichiamo che la Chiesa Calabrese unita sinodalmente a servizio dell’uomo, di tutti i cittadini e di tutti gli immigrati che vivono ed operano onestamente in questa benedetta terra, infangata ancora una volta per loschi e egoistici interessi, continui il servizio educativo e di liberazione di tutti i figli e dei figli dei figli di Calabria, perché le nuove generazioni siano davvero “libere di scegliere” il loro futuro e affrancarsi dalle schiavitù del potere, del malaffare e dell’economia malata.

La prossima Pasqua di Liberazione, sentita dal popolo calabrese sano e coraggioso con antiche tradizioni e forme di pietà diffuse in tutti i territori, illumini i passi di purificazione e conversione al vangelo della pace e della nonviolenza di tutte le nostre comunità.

Le istituzioni dello Stato: Regione, Amministrazioni locali, Forze dell’Ordine e Magistratura, insieme al mondo della Scuola e dell’Università, dell’Impresa, del Terzo Settore, delle Comunicazioni Sociali, dell’Associazionismo religioso e laico, si stringano in un’alleanza senza riserve, intorno ai valori profondi di rispetto delle persone e dei diritti di tutti, per il bene comune non solo dichiarato ma perseguito quotidianamente.

Chi si è allontanato dal senso autentico della famiglia, dalla dignità di ogni vita, dalla santità di cui sono segno i luoghi sacri e i Ministri del Vangelo, provi a ravvedersi e a riconciliarsi con la società a cui tanto danno ha arrecato ed arreca con condotte inaccettabili, criminose ed egoistiche.

La Delegazione regionale della Calabria del MEIC