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Mons. Giovanni Tangorra, uomo di fede e della buona speranza.

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Don Giovanni Tangorra è stato un indimenticabile assistente generale del Meic. Ci ha lasciati il 24 settembre scorso).

Formatosi presso il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, vi ha poi insegnato Teologia dogmatica e ne ha ricoperto il ruolo di Direttore. Nel 2001 è arrivato alla Pontificia Università Lateranense dove ha insegnato Teologia sacramentaria e poi Ecclesiologia ed ecumenismo.

Il suo interesse di studio è stato soprattutto il Concilio Vaticano II, di cui era profondo e intelligente conoscitore. A questo tema si era avvicinato attraverso l’approfondimento della figura di uno dei più grandi ecclesiologi del ‘900, Yves Congar, oggetto della sua tesi di dottorato.
Nel solco della migliore tradizione della teologia post-conciliare, i suoi studi hanno spesso anticipato le linee di una riforma ecclesiale al passo con i tempi e nutrito intere generazioni di giovani, di studiosi, di colleghi.

Don Giovanni Tangorra e l’incontro con il Meic

L’incontro con il Meic fu quasi il naturale sviluppo di questa sua attenzione conciliare. La storia dei Laureati cattolici trova infatti in don Giovanni una corrispondenza autentica e una sintonia unica di intenti. Da assistente nazionale del Meic, dal 2013 al 2019, e nelle sue frequentazioni con i gruppi locali ha contribuito alla riflessione del Movimento con una visione coraggiosa e nuova sul futuro della società e della Chiesa.

La sua presenza costante, a livello nazionale e locale, gli interventi acuti, le parole piene di vibrante umanità e di grande ricchezza culturale non solo religiosa e teologica, le analisi profonde e lucide hanno incarnato il senso pieno della collaborazione e della corresponsabilità nel cammino associativo.
In tutti gli interventi emergeva l’uomo di fede, ma anche il profeta delle grandi speranze e una persona di rara sensibilità umana e culturale.

L’attenzione al mondo dei laici e il rispetto per il loro pensiero erano la sua cifra umana. Amava ripetere: “Tutti i cristiani sono soggetti attivi di evangelizzazione in forza del battesimo”.

L’amicizia con il gruppo Meic di Roma

In particolare ricordo con commozione l’amicizia di mons. Giovanni Tangorra con il gruppo Meic Roma Sapienza e con il Meic del Lazio: un esempio significativo del suo modo di prendere sul serio l’idea conciliare nella Chiesa.

Molti i convegni e le iniziative che hanno incontrato sempre la sua generosa e piena disponibilità, spesso su sua proposta e sollecitazione. Di rilievo il ciclo di seminari al Meic Roma Sapienza sulle Beatitudini, su Cristo nostro contemporaneo, su cattolici e società italiana, su il Popolo di Dio e le parole del Concilio. L’ultimo, in ordine di tempo, il bel percorso sul cammino sinodale che trova corrispondenza nel programma che il Movimento ha preso come modello di lavoro per una Chiesa del futuro sinodale: “saremo una Chiesa accogliente, inclusiva e dialogante soltanto se questo stile sarà coltivato nella Chiesa attraverso l’esercizio -ai vari livelli- di una sinodalità che diviene responsabilità condivisa”.

Ma tantissime altre sono state le conferenze, le tavole rotonde, gli articoli (soprattutto su Coscienza), le visite ai gruppi in cui si è speso con amicizia in questi anni.
Mons. Tangorra ha lasciato un segno nel Meic, nella Chiesa e nel mondo della cultura, in particolare universitaria. Soprattutto ha incarnato l’idea di una Chiesa profetica che guarda avanti, nella luce dello Spirito che “fa nuove tutte le cose”.

Per tutti noi è stato un maestro, un assistente autorevole e un autentico amico.

Gianfranco Tonnarini
Meic Roma Sapienza – Meic Lazio


Don Giovanni tiene una conferenza sulla Gaudium et Spes

Qui sotto il video dell’incontro del 27 gennaio 2023, presso il Santuario di N.S. di Fatima in San Vittorino Romano. È il terzo incontro de “I Venerdì del Concilio” nelle diocesi di Tivoli e di Palestrina per celebrare il 60° anniversario dell’apertura del Vaticano II.

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