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Con Francesco per una Chiesa del Vangelo e non del potere

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12 Novembre 2015

di BEPPE ELIA
Presidente nazionale del MEIC

La divulgazione di documenti riservati della Santa Sede sta sollevando, come era facilmente prevedibile, una serie smisurata di commenti, che non aiutano certo a chiarire le cose, semmai ad alimentare il livello di confusione intorno a ciò che avviene entro le mura vaticane.

Come credenti che stanno sostenendo il generoso impegno di papa Francesco per rinnovare la Chiesa, siamo preoccupati, anche se non stupiti, del profluvio di notizie, illazioni, interpretazioni che accompagna questo processo di cambiamento.

I cambiamenti sempre provocano, insieme ai consensi, malumori e voci contrarie. Già mesi or sono vi è stato un intenso dibattito sui media che ha riguardato le scelte, il linguaggio e lo stile di questo papa; dibattito anche acceso, ma comunque legittimo, perché è bene che nella società e nella Chiesa ognuno possa esprimere le sue idee, in modo rispettoso sempre, e argomentando le proprie ragioni: la franchezza e lo spirito dialogico sostanziano la vita di ogni comunità.

Ben altro è invece lo stile aggressivo, lo Replica Rolex Datejust schierarsi per gruppi contrapposti: perché esso accentua le differenze e alimenta la disgregazione sociale. E’ una tentazione ben presente anche nella Chiesa, fin dalle sue origini (e che Paolo ad esempio rimprovera ai fedeli di Corinto), e che rischia di oscurare l’unica fondamentale fedeltà del credente a Cristo Signore.

In merito alle rivelazioni di questi giorni circa il cattivo uso dei beni da parte di alcune organizzazioni e persone della Curia romana e della Chiesa più in generale, esse sono certamente una sofferenza per chi vuole una comunità cristiana fedele al Vangelo, ma quel che ci preoccupa è il fatto che la Chiesa possa venir percepita essenzialmente come un apparato potente e pervasivo, ricca di beni materiali, con interessi mondani estranei al suo compito, dimenticando che nei luoghi più disparati del mondo essa è vitale grazie a uomini e donne liberi, portatori con la loro vita (prima che con le parole) di un messaggio di salvezza e di liberazione, talora perseguitati e uccisi, segno della presenza e dell’amore di Dio.

Papa Francesco sta chiedendo alla sua Chiesa proprio questo: ritrovare l’essenza evangelica del suo stare in mezzo agli uomini di questo tempo, chinandosi anzitutto verso chi fa più fatica, con la stessa misericordia di Gesù. E nel contempo egli si assume la responsabilità di cambiare anche le strutture dell’organizzazione ecclesiastica, ben sapendo che esse non sono il centro della vita della Chiesa, ma possono costituire tuttavia una grave contro-testimonianza quando cessano di essere un servizio e divengono forme di potere.

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”: papa Francesco, che ha posto le Beatitudini al centro della sua missione, sa che la sua strada sarà impervia, sa che cercheranno ancora di denigrarlo, di considerarlo inaffidabile o Replica Rolex Daytona teologicamente incerto, di ritenerlo inadeguato al ruolo; ma nel cuore di moltissimi uomini egli è e rimarrà un vero uomo di Dio, un grande profeta di questi tempi difficili.

Sta a noi non lasciarlo solo, e accompagnarlo, con umiltà, creatività e coraggio, lungo le coordinate che egli ha tracciato a Firenze per la nostra Chiesa italiana.