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[CONGRESSO/2] Cirotto: La Chiesa si impegni per un contributo positivo alla società

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Aperto a Padova il congresso nazionale degli intellettuali cattolici. Per il presidente parlare di laicità “significa superare l’equivoco della spartizione di competenze”. Il vescovo Mattiazzo: tra Stato e Chiesa una “sana collaborazione”. Il messaggio di Napolitano: l’apporto del mondo cattolico è necessario

[COMUNICATO STAMPA]

PADOVA 30 APR 10 – “Parlare di laicità oggi, chiedersi cosa sia di Cesare e cosa di Dio, significa superare l’equivoco che le due autorità siano al medesimo livello e debbano spartirsi la signoria su un territorio che si trova anch’esso su un unico piano. Così però non è. E’ assurdo parlare di spartizione di competenze, mentre invece si tratta di una compresenza su piani diversi”. Così ha detto Carlo Cirotto, presidente nazionale del Meic, aprendo i lavori del Congresso nazionale del movimento degli intellettuali cattolici in corso a Padova da oggi a domenica. Sono oltre duecento i partecipanti arrivati da tutta Italia per discutere di rilevanza pubblica del cristianesimo, a partire dalla domanda (scelta come titolo dell’incontro) “Dio nel cuore, Cesare nella città?”.
Qual è, allora, il ruolo della Chiesa nei confronti della dimensione pubblica? “Dalla Chiesa – ha continuato Cirotto – ci aspettiamo che contribuisca incessantemente a migliorare l’umanità non solo a livello delle singole persone ma anche a livello della società nel suo complesso. Ma è necessario interrogarsi: la nostra Chiesa, sta facendo questo? E con quale stile di laicità lo fa? Il nostro Congresso vuole contribuire a dare una risposta. Per questo dialogheremo con i rappresentanti autorevoli di alcune significative realtà della vita italiana ed internazionale, non necessariamente cattolici”.
Un dialogo richiamato anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al Congresso. Per il Capo dello Stato “di fronte alle difficili sfide poste dalle attuali, concrete realtà nazionali e internazionali, l’apporto del mondo cattolico, della sua esperienza, del ricco retaggio della sua storia resta essenziale per la maturazione di una coscienza civile consapevole e necessario per promuovere dialogo e collaborazione tra le diverse realtà sociali per il bene di ogni comunità”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di saluto del vescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, per il quale “tra Stato e Chiesa è necessaria quella ‘sana collaborazione per il bene comune’ che è auspicata dal Concilio Vaticano II. Insomma: né anticlericalismo, né clericalismo, ma dialogo sincero”.
Il primo pomeriggio del Congresso è proseguito con una tavola rotonda con don Cataldo Zuccaro, rettore della Pontificia Università Urbaniana, e i professori di Etica Giovanni Grandi (Università di Padova) e Markus Krienke (Facoltà teologica di Lugano). Per Zuccaro “è strutturalmente impossibile sottrarsi alla rilevanza pubblica dell’esserci come uomini che abitano questa storia. Pertanto è impossibile che la decisione di aderire a Cristo e vivere da cristiani non abbia una rilevanza pubblica. Negarlo, significherebbe negare la dimensione costitutiva dell’essere uomo”.
Stasera i lavori proseguiranno con l’incontro (organizzato in collaborazione con gli universitari della Fuci) su giovani e politica. A condurre le interviste ad alcuni rappresentanti dell’associazionismo giovanile (Fuci, Cl, Focolari e Forum nazionale dei giovani) sarà il vaticanista di “Panorama” Ignazio Ingrao.
Domani, invece, sono in programma due tavole rotonde: nella mattinata si confronteranno le voci dell’impresa, della finanza, del volontariato (Angelo Ferro, presidente nazionale Ucid – Marco Vitale, economista d’impresa – Marco Morganti, amministratore delegato Banca Prossima – Giangi Milesi, Presidente Cesvi di Bergamo), nel pomeriggio toccherà al mondo politico e sindacale (con Francesco Paolo Casavola, presidente del Comitato nazionale di bioetica – Flavio Zanonato, sindaco di Padova – Giorgio Santini, segretario confederale Cisl).

L’introduzione del presidente Cirotto
La relazione di Giovanni Grandi
La relazione di don Cataldo Zuccaro
La relazione di Markus Krienke

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