1. Home
  2. Opinioni
  3. Non “carico residuale”, ma persone in cerca d’asilo
0

Non “carico residuale”, ma persone in cerca d’asilo

0
di MAURIZIO AMBROSINI

Le vicende di questi giorni, con le persone tratte in salvo dal mare e in cerca di asilo definite come “carico residuale”, costrette ad attendere per giorni di essere sbarcate, sottoposte a una selezione dei più fragili che non trova riscontro nel diritto internazionale, interrogano la coscienza dei credenti e delle persone di buona volontà.
La nostra Carta costituzionale è chiara in proposito, affermando all’art. 10 che l’ordinamento giuridico italiano si conforma al diritto internazionale, e riconosce il diritto d’asilo allo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana.
Nel merito della questione degli sbarchi dei naufraghi salvati da navi delle organizzazioni umanitarie, occorre ricordare che questi rappresentano poco più del 10% del totale degli sbarcati. Inoltre, contrariamente a una retorica diffusa ma priva di fondamento, i nostri partner dell’Europa occidentale accolgono un maggior numero di richiedenti asilo dell’Italia, in valore assoluto o in percentuale sulla popolazione: la Svezia 25 ogni 1.000 abitanti, la Germania 14, la Francia 6, l’Italia 3,4.
Ci auguriamo che lo sbarco finalmente autorizzato sia la premessa per una soluzione più umana del dramma dei profughi nel suo complesso.
La soluzione auspicabile sarebbe quella non di costringere altri ad accogliere, ma di consentire anche ai rifugiati arrivati dal mare la stessa libertà di circolazione e di insediamento accordata ai profughi ucraini.

Photo by Sara Prestianni, Noborder Network (CC BY 2.0)