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XIV ASSEMBLEA Un Meic più estroverso, più essenziale, per un mondo più umano. La relazione del presidente Elia

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È stato unanime il ringraziamento dell’Assemblea del Meic a Beppe Elia al termine della sua relazione, l’ultima di un settennato di servizio appassionato, generoso e incisivo come presidente nazionale del Movimento.

Elia ha spronato il Meic ad accettare la sfida cruciale del cambiamento, senza attendere spinte esterne ma cominciando a costruirlo dal basso, sulla spinta del soffio dello Spirito. Con uno sguardo a quanto il Meic ha realizzato negli ultimi anni, il presidente ha sottolineati parole e temi chiavi nella riflessione e nell’azione del Movimento: la fraternità, la riforma della Chiesa, la ricerca di un mondo più umano per tutti, a partire dagli ultimi. L’obiettivo è andare verso un Meic sempre più “estroverso, che non si affligge per la povertà numerica dei suoi soci, sapendo che anche piccole realtà possono essere voci e testimonianze di una Chiesa che guarda con amore al mondo che la circonda, che non ha paura della complessità dei problemi, che non teme, ma anzi sollecita il confronto con chi la pensa diversamente, che si accompagna con chi, al di là della sua fede, può camminare lungo la sua strada. Più volte ho pensato che la Chiesa in uscita era ciò che il Meic deve necessariamente essere, nulla di meno, perché se così non è a nulla serve oggi la nostra presenza. Ho percepito in questo una consonanza profonda con papa Francesco. […] Percepisco che il rapporto tra la fede e le culture di questo tempo domanda un esigente impegno, e che un movimento come il nostro dovrebbe smettere di occuparsi di piccole cose per guardare al grande compito che ci è assegnato”.

E per assolvere a questo compito, Elia ha invitato il Movimento a fissarsi in una dimensione più “essenziale, che nel suo annuncio si radichi nel cuore del Vangelo e si concentri, come dice E.G. 35, ‘su ciò che è più bello, più grande, più attraente, e allo stesso tempo più necessario'”, senza avvitarsi “dentro dinamiche intraassociative, che tolgono tempo ed energie a scapito di quello che veramente conta. Un movimento autoreferenziale, smarrito in discussioni che interessano solo alcuni di quelli che ne fanno parte, perde di credibilità e indebolisce il senso della sua presenza.”

Il presidente ha concluso “ringraziando il Signore per questi anni di responsabilità dentro il Meic, i tanti amici che ho incontrato, gli amici della presidenza e del consiglio nazionale che hanno condiviso ogni passo di questa avventura. Se il movimento riuscirà a mantenere questo spirito di comunione, al di là delle differenze di idee, io credo potrà guardare con fiducia al futuro”.

Nel video è possibile riascoltare il suo intervento e il ricco dibattito che ne è scaturito: sono stati 35 i delegati che hanno preso la parola.

In apertura di sessione si era insediato il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Tonnarini (gruppo di Roma La Sapienza): sul suo nome si era pronunciata favorevolmente la quasi totalità dei delegati (199 sì, 4 astenuti, 2 schede bianche, nessun contrario). Sempre a larghissima maggioranza sono stati approvati il regolamento assembleare (213 sì, 2 astenuti, 2 bianche, nessun contrario) e la composizione della commissione elettorale (Elia, Torresi e Mansi: 199 sì, 2 astenuti, 3 bianche, nessun contrario).

Nel frattempo, sono aperte le urne per l’elezione del nuovo Consiglio nazionale, per l’approvazione del documento assembleare e per la ratifica del collegio dei revisori dei conti. I delegati accreditati possono votare su Eligo fino alle 10 di domattina. L’Assemblea riprenderà invece alle 9 per la terza e ultima sessione, con il saluto del presidente dell’Azione cattolica Matteo Truffelli, la prosecuzione del dibattito, la replica del presidente e la proclamazione degli eletti.