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S. PANCRAZIO SALENTINO “Per una riforma del sistema finanziario e monetario”

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Si intitola “Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale” il convegno Meic che si svolgerà a San Pancrazio Salentino il prossimo 5 dicembre sui temi dell’economia e della finanza proposti dalla Pontificia Commissione Iustitia et Pax. il convegno inaugura l’apertura dell’anno sociale 2011-2012.

IL RESOCONTO DELL’INIZIATIVA (pubblicato il 2 gennaio 2012)

Il gruppo MEIC di San Pancrazio Salentino, lo scorso 5 dicembre 2011, ha datio inizio alle iniziative dell’anno sociale con la celebrazione di un Convegno Pubblico sul documento del Pontificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace “Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale”
Il Convegno si è tenuto presso l’Aula Consiliare del Comune di San Pancrazio Sal.no e ad esso hanno partecipato, fra gli altri, alcuni esponenti delle associazioni ecclesiali e numerose personalità del mondo della cultura, della politica e dell’amministrazione comunale.
Dopo i saluti del Presidente del gruppo Meic di San Pancrazio Sal.no, Dottor Pietro Puricella, del Sindaco Dottor Salvatore Ripa, del Parroco Don Pierino Manzo e di Don Michele Arcangelo Martina, già assistente del Meic, ha introdotto i lavori l’Avv. Salvatore Lezzi, delegato regionale Meic per la Puglia il quale ha evidenziato le ragioni del Convegno nella particolarità del momento storico, “caratterizzato dalla profondità della crisi economico-finanziaria che acuisce ancor più le disuguaglianze tra cittadini e tra popoli” e che per la sua virulenza e ingiustizia ci interpella, come cittadini e come credenti” ed obbliga tutti a “sviluppare in maniera approfondita le analisi sulle cause di essa e sulle possibili soluzioni”, a coglierne il senso più recondito, secondo le indicazioni contenute nel Documento, per capire se, insieme alla realtà economica, “non siano entrati in crisi anche altre realtà, – principi e valori morali, culturali e di civiltà- che stanno alla base della convivenza umana”.

Il Prof. Fortunato Sconosciuto, illustrando la relazione di base del Convegno, ha definito il Documento un “contributo inatteso, audace e coraggioso, attraversato da una grande tensione ideale, pervaso da una profonda e forte vicinanza all’uomo”, un Documento che “ponendosi su un piano esclusivamente etico, svolge delle analisi profonde che esprimono un sapere sapienziale e globale e costituisce un contributo offerto alle donne e agli uomini del nostro tempo e alla comunità dei credenti”.
Il documento pontificio, ha continuato il Prof. Sconosciuto, ha inteso offrire anzitutto una nota di metodo che potrebbe essere riassunta nella doverosità per tutti, credenti e non, di capire le cause della crisi ed affrontare i temi della sua soluzione”. Un documento che si pone come “lettura approfondita degli ultimi trenta anni di storia e che incrocia, su un piano mondiale le grandi lotte tra imperialismi finanziari per il dominio sui mercati, sul piano nazionale, la crisi di credibilità delle istituzioni politiche, la cultura del declino, secondo la espressione dell’ultimo rapporto CENSIS, il disincanto giovanile, e, nel contesto meridionale e salentino, la evidente e crescente marginalità che ne caratterizza la realtà”.

Il documento, -ha concluso il Prof. Sconosciuto-, pone l’esigenza di un nuovo processo di mobilitazione, “capace di rimettere al centro delle azioni, l’idea che il mondo appartiene a tutti” e a tale scopo esso offre tre fondamentali piste di riflessione:
1) il mondo finanziario è sempre più autoreferenziale, non ha più contatti con l’economia reale,la produzione; ciò è stato reso possibile dall’affermarsi di una pericolosa miscela ideologica composta dal liberismo, dall’utilitarismo e dalla tecnocrazia;
2) occorre che la globalizzazione sia governata da una autorità pubblica mondiale, non sostitutiva delle autorità nazionali o regionali;
3) è necessaria una riforma del sistema finanziario e monetario il cui presupposto necessario sia il riconoscimento del primato della politica sull’economia e sulla finanza;

Alla conclusione dei lavori, dopo un interessante dibattito, l’Avv. Lezzi ha indicato alcuni strumenti di lavoro per quanti, ai vari livelli di responsabilità, hanno il dovere di proseguire la riflessione;
sul piano più strettamente culturale e sociale occorre riprendere “coraggio per la costruzione del futuro”, aprendosi alla “speranza del domani possibile” in una logica di “immaginazione prospettica” (Octogesima Adveniens), ossia di una capacità di percepire nel presente le tracce del futuro, che sia allo stesso tempo una “immaginazione prospettica comunitaria” la quale, in quanto tale, si apra alla collaborazione feconda di tutti e per ciò stesso sia capace di delineare i contorni di una nuova democrazia economica”.
Su un piano più specificatamente ecclesiale, occorre riprendere una nuova teologia della speranza che sia capace di tradursi in una nuova pastorale della speranza che dia senso e contenuti anche ad una nuova stagione di “politica della speranza”, intesa come capacità di progettare “cose nuove”, anche se ciò, – per riprendere testualmente alcune parole del Documento- potesse apparire destabilizzante nei confronti degli equilibri attuali, creati dalle forze economoco-finanziarie che esercitano il dominio sui deboli.

Gruppo Meic
San Pancrazio Salentino

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