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CAMALDOLI 2018 In ascolto delle esperienze di sinodalità nelle Chiese cristiane

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22 Agosto 2018

Mettersi in ascolto delle esperienze di sinodalità presenti nelle diverse Chiese cristiane per rispondere meglio all’invito di papa Francesco che indica ai cattolici il “camminare insieme” come “via costitutiva della Chiesa”. E’ il senso della terza sessione della Settimana teologica del Meic, dedicata a “Democrazia e sinodalità” e in corso a Camaldoli (AR). Per dialogare con il vicepresidente del Meic Stefano Biancu, professore associato di Filosofia morale alla Lumsa, sono arrivati al Monastero camaldolese il monaco protestante di Bose Matthias Wirz e lo ieromonaco ortodosso Ambrogio Matsegora, vicario delle parrocchie italiane del Patriarcato di Mosca.

“Papa Francesco sta molto incoraggiando la Chiesa Cattolica nel suo insieme a immaginare confrontarsi pensare e progettare la sinodalità”, ha detto Biancu, che ha ricordato anche come la Chiesa disponga “fin dai tempi del Concilio di una teologia abbastanza sviluppata, fino al recente e importante documentopubblicato dalla Commissione teologica internazionale“.

Per il vicepresidente Meic “ciò che sicuramente manca sono le pratiche, tanto a livello centrale quanto a livello locale e di esperienze laicali, e dunque oggi è essenziale sperimentare con pazienza e immaginazione forme nuove di partecipazione e condivisione. E’ importante non separare teoria e prassi e non pensare che la prassi sia semplicemente una conseguenza della teoria: la prassi può essere decisiva anche per comprendere meglio che cos’è davvero la sinodalità”.

#SettimanaTeologica2018 #Meic, impariamo dalle esperienze di #sinodalità delle diverse Chiese cristiane. @BiancuStefano (vicepres Meic): “@Pontifex_it ci spinge a praticare la sinodalità, dobbiamo sperimentare, non separiamo la prassi dalla teoria” pic.twitter.com/xsaKfkKrS0— MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale (@meic_ita) 22 agosto 2018

Il monaco protestante Wirz ha ricordato che “nelle Chiese della Riforma, prive di vescovi, è più diffusa una sorta di autorità sinodale, condivisa da tutti i credenti secondo il principio del sacerdozio universale dei battezzati, e per questo sono più sinodali anche le istituzioni ecclesiali, con una responsabilità condivisa nelle decisioni sia a livello dottrinale che di disciplina”. Secondo il pensiero riformatore “questa sinodalità è il modo per lasciare a Cristo la signoria sulla vita della Chiesa senza che di questa possano in qualche modo impossessarsene solo alcuni uomini”.

#SettimanaTeologica2018 #Meic, impariamo dalle esperienze di #sinodalità delle diverse Chiese cristiane. Matthias Wirz (monaco protestante Bose): “Nelle Chiese della Riforma l’autorità sinodale è diffusa, è il modo per lasciare a Cristo e non agli uomini la signoria sulla Chiesa” pic.twitter.com/N7iQOy7GoS— MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale (@meic_ita) 22 agosto 2018

Lo ieromonaco Matsegora ha infine sottolineato come “nella teologia ortodossa la sinodalità non è altro che la prospettiva della Trinità, che dalla vita immanente viene proiettata sulla realtà terrena della Chiesa. Quindi non si tratta solo una forma esterna dell’organizzazione ecclesiastica ma piuttosto il fondamento teologica che ci porta a ripensare la Chiesa in chiave trinitaria”.

#SettimanaTeologica2018 #Meic, impariamo dalle esperienze di #sinodalità delle diverse Chiese cristiane. Ambrogio Matsegora (Patriarcato Mosca): “Nella teologia ortodossa la sinodalità è una proiezione trinitaria sulla vita della Chiesa, non solo una forma organizzativa esterna” pic.twitter.com/EEZcMEBZQy— MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale (@meic_ita) 22 agosto 2018