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Decreto (in)sicurezza. Contro la Costituzione, contro il Vangelo

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04 Dicembre 2018

di VITO D’AMBROSIO

Per una casuale ma significativa coincidenza cronologica, il decreto sicurezza è stato convertito definitivamente in legge dalla Camera il 28 novembre scorso, appena 11 giorni prima del 70° anniversario dell’approvazione della Dichiarazione dei diritti umani da parte dell’ONU, il 10 dicembre 1948. Purtroppo, 70 anni dopo siamo tornati indietro di un secolo.

A leggere, infatti, il testo, si rimane sospesi tra incredulità e scoraggiamento. Incredulità perché resta difficile credere che sia possibile formulare (ed approvare) un testo così apertamente in contrasto con la tavola dei valori costituzionali. Scoraggiamento per la difficoltà enorme a riportare il decreto in linea con quei valori. Incredulità e scoraggiamento anche, o forse soprattutto, per noi cristiani, per ulteriori e specifiche ragioni.

Lasciamo stare, se possibile, una puntuale elencazione dei profili di incostituzionalità – a cominciare dalla genericità assoluta dei motivi straordinari di necessità ed urgenza, che soli possono giustificare l’adozione provvisoria di un decreto avente forza di legge da parte del governo (articolo 77 della Costituzione) e dalla plateale violazione dell’articolo 10, che riconosce il diritto d’asilo allo “straniero” che non può esercitare nel suo paese “le libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana” (e ancora altri contrasti con la Costituzione sono facili da individuare e probabilmente saranno dichiarati dalla Corte Costituzionale). Resta, come una vera e propria pietra dello scandalo (dal greco “scandalon”, inciampo, insidia), la divisione delle persone che vivono in Italia tra quelli “buoni” – i cittadini – e quelli “cattivi”, tutti gli altri, uomini, donne, vecchi,bambini che possono aspettare fino a sei mesi la decisione sulle loro domande per il permesso di soggiorno, ma rinchiusi in appositi centri, senza poter svolgere alcuna attività lavorativa e senza neppure poter frequentare corsi di istruzione. Speriamo soltanto che nessun brigante ci attacchi e ferisca, perché i samaritani, pure se buoni, saranno impegnati a trovare un letto, un tetto e una zuppa per loro e le loro famiglie.

Resta, dimenticato da troppi, l’insegnamento di Gesù: «”Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti» (Mt. 22,37-40). Ogni cristiano, quindi, sa benissimo come dovrebbe comportarsi. Come deve comportarsi.