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“La nostra missione è infondere speranze buone”: il messaggio degli “Amici del Meic”

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Cari soci e sostenitori di Amici del Meic,
vogliamo ringraziarvi alla fine di questo difficile anno 2020 del sostegno che avete voluto generosamente dare all’associazione con le vostre adesioni, le adesioni sostenitrici e le donazioni liberali.
Ci fa molto piacere vedere che, pur in un momento in cui a causa della pandemia da coronavirus i rapporti interpersonali e le attività associative hanno subito significative limitazioni, non si è rotta la rete di condivisione di progetti e di idee della nostra associazione. Siamo stati vicini anche se con modalità nuove, sempre in amicizia e sicuramente nelle idee e nei progetti che vanno avanti.
Con il vostro significativo sostegno economico e con il risultato lusinghiero del primo anno di adesione al 5 x 1000 potremo nel 2021 sostenere economicamente il Meic nella realizzazione di una necessaria modalità di incontri via web tramite la piattaforma zoom e potremo avviare l’ambizioso progetto della pubblicazione sul sito del Meic di tutte le annate della rivista Coscienza dal 1947 al 2019.
È un progetto questo volto a rendere disponibile agli studiosi e a tutti questo immenso patrimonio di idee e di storia del Movimento (Laureati cattolici e poi Meic) che la nostra rivista ha testimoniato e testimonia ancor oggi. Lo faremo con criteri scientifici che permetteranno di accedere alle annate della rivista con ricerche in un primo momento per autore e per annate e poi successivamente anche per tematiche. Per le annate più recenti sarà disponibile da subito una ricerca anche testuale. Ci auguriamo di poter completare almeno la prima parte del lavoro nella primavera del 2021.
Quello che speriamo per il prossimo anno è una sempre più stretta collaborazione con il Meic, con la sua struttura centrale e con i gruppi locali, linfa vitale del Movimento, per la realizzazione di iniziative al servizio della comunità civile ed ecclesiale.
È questo un tempo di cambiamento e di sfida in cui la sapienza che viene dalla cultura potrà fare la differenza nella realizzazione di un futuro migliore ed è questo un tempo che ci impone la speranza, in Cristo e nell’uomo, in quell’uomo che sostenuto dalla fede saprà mettersi al servizio e saprà collaborare alla realizzazione del bene.
Con le parole di Paolo VI vogliamo augurarvi un sereno e lieto Natale e un fruttuoso anno nuovo.
“…La nostra missione, e proprio in quest’ora inquieta e confusa, è quella di infondere speranze buone, speranze vere, speranze nuove agli uomini a cui si rivolge il nostro ministero […] Tocca a noi, credenti, speranti ed amanti, portare, secondo l’arte nostra, continuamente all’uomo cieco la luce, all’uomo affamato il pane, all’uomo adirato la pace, all’uomo stanco il sostegno, all’uomo sofferente il conforto, all’uomo disperato la speranza, al fanciullo la gioia della bontà, al giovane l’energia del bene. Se crisi oggi nel mondo vi è, essa è quella della speranza, quella dell’ignoranza dei fini per cui valga la pena d’impiegare l’enorme ricchezza di mezzi, di cui la civiltà moderna ha arricchito, ma altresì appesantito, la vita umana. Noi siamo le guide. Noi siamo coloro che hanno la scienza dei fini. Noi dobbiamo essere maestri della speranza. E questo sia detto per voi, Pastori, a cui appunto è dato condurre il gregge umano ai pascoli della vera vita; sia detto per voi, Laici cattolici, che con i Pastori apportate alla Chiesa e al mondo il pensiero e l’opera della salvezza cristiana” (Paolo VI, Omelia di Giovedì, 22 febbraio 1968).

Con grande amicizia.

Costantino Mustacchio e il Consiglio direttivo