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Ma la Madonna da che parte sta (in questo impazzimento generale)?

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di VITO D’AMBROSIO

Per indicare le norme anticostituzionali, le storture, le contraddizioni, i disvalori morali e civili risultanti dal testo del Decreto sicurezza bis ci vorrebbe un intero libro.

Era la prima frase della mia riflessione su un testo orribile, frase che avevo già scritto quando ho deciso di fermarmi ed aspettare. Non sapevo che cosa, ma aspettavo. E infatti poco dopo è arrivata la lettera-messaggio del Presidente Mattarella, indirizzata ai Presidenti di Camera, Senato e Consiglio dei Ministri, inviata in contemporanea alla promulgazione del decreto in questione.

Il messaggio presidenziale elenca, puntigliosamente, i passaggi del decreto quanto meno “discutibili” dal punto di vista della necessaria sintonia con la Costituzione, che, nonostante gli atteggiamenti contrari o comunque ambigui delle due forze politiche costitutive del (fu) governo, è caratteristica imprescindibile di qualunque legge.

E quindi il mio impegno di commentatore-divulgatore critico del suddetto decreto potrebbe limitarsi a riportare i rilievi indicati dal Presidente della Repubblica, il quale, in estrema sintesi, lamenta un incomprensibile atteggiamento ipersanzionatorio del testo, la sua stesura troppo generica, e, nello stesso tempo, la sua palese contraddizione con i principi fondamentali in materia di salvataggi in mare.

Infatti il Presidente Mattarella, non a caso, rileva e ribadisce la prescrizione della Convenzione di Montego Bay, richiamata nell’articolo 1 del decreto, le quale stabilisce l’obbligo di prestare soccorso “a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo”. Se ci fermiamo a riflettere su questa questione, diventa immediatamente evidente che i naufraghi, una volta salvati, vanno portati ad una destinazione che ne tuteli innanzitutto l’esistenza e l’incolumità fisica, il più vicino “porto sicuro”, che deve essere realmente sicuro, e non per decisione immotivata di qualunque autorità. Quindi il decreto in esame è in contrasto con almeno due principi fondamentali della Costituzione e cioè a) sul punto dell’adeguamento alle norme del diritto internazionale, e del trattamento degli stranieri provenienti da Paesi non democratici (art.10); b) sul tema dell’”adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, adempimento che la Repubblica “richiede” espressamente (art.2).

Su questo ed altri punti credo ,e spero, che assisteremo presto ad altri interventi demolitori della Corte Costituzionale, oltre quelli già effettuati sul primo decreto sicurezza.

A parte altre amenità (l’attribuzione al Ministro dell’Interno di poteri speciali, particolarmente ampi, quasi un anticipo dei pieni poteri richiesti in un comizio dal Ministro stesso la sera in cui ha aperto la crisi di governo, poteri sconosciuti alle democrazie), voglio sottolineare un altro aspetto del problema, che mi tocca particolarmente come cittadino e come cristiano.

Dopo l’approvazione del decreto il Ministro dell’Interno ha pubblicato un tweet di ringraziamento alla Madonna, della quale celebrava il compleanno, erroneamente, perché i calendari cristiani fissano la data nel mese di settembre.

Non è la prima volta che il personaggio politico citato mescola disinvoltamente “sacro” (soprattutto un intervento divino, al quale si dimostra grato) e profano (le concrete vicende politiche), facendo finta di dimenticare che se la Madonna davvero lo avesse protetto ed aiutato, dovrebbe, necessariamente, aver “disperso i suoi nemici”.

Questo elemento, da solo, sarebbe sufficiente per un energico richiamo di chi dovrebbe sentirne l’offensività, quasi al limite della blasfemia (ma non invoco scomuniche, sia chiaro, perché la vicenda va mantenuta su un piano adeguato); che, però, solo un paio di vescovi e qualche autorevole, ma isolata voce del mondo cattolico ne abbiano messo in rilievo la totale inaccettabilità è dato che fa riflettere ed allarma, né mi sembra sufficiente il richiamo preoccupato del Papa nella sua ultima intervista, perché riferita ai profili generali del fenomeno (e coinvolgere Francesco in queste nostre tristi vicende mi sembra totalmente sbagliato), mentre la Chiesa italiana, come tale, tace o balbetta.

Non voglio richiamare importanti precedenti storici, sturziani e dossettiani soprattutto, ma mi pare necessario far riferimento alle tormentate vicende della nascita in Italia di un partito cristianamente ispirato, ma convintamente laico.

In chiusura, sento la necessità di citare il famoso passo di Matteo sul Giudizio finale, quando Gesù, per indicare i ”benedetti dal Padre mio” cita le loro buone opere e, tra le altre, espressamente ascrive a loro merito “ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25,35-36).

Mi piacerebbe che noi cristiani non lo dimenticassimo e camminassimo insieme agli uomini di buona volontà che, per motivi diversi ma comunque apprezzabili, ritengono di dover difendere la Costituzione.