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CAMALDOLI 2018 “Costituzione, Concilio, Contestazione”: c’è ancora bisogno dei cattolici democratici

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23 Agosto 2018

“In questo momento difficile occorrerebbe da parte dei cattolici un impegno simile a quello del dopoguerra quando riuscirono insperatamente a costruire la democrazia e diedero all’Italia la Costituzione”. Lo ha detto Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte costituzionale, intervenendo alla giornata di studi storici su “Costituzione, Concilio, Contestazione” nel corso della Settimana teologica del Meic Camaldoli.

“Nell’Italia del dopoguerra, distrutta non solo materialmente ma anche dal punto di vista etico e morale, i cattolici democratici riuscirono a costruire la nuova democrazia e a identificare quella Costituzione democratica e partecipata che il nostro Paese non aveva mai avuto”, ha spiegato De Siervo. “Un risultato inaspettato, conseguito con un impegno serio fatto di motivazione etica, lucidità e preparazione tecnica. Quel risultato è stato importante e lo è ancora molto anche adesso che registriamo così tante difficoltà: ecco perché forse oggi occorrerebbe da parte dei cattolici un impegno analogo“.

Ugo De Siervo (ex pres CorteCostituzionale): “In questo momento difficile occorrerebbe da parte dei cattolici un impegno analogo a quello del dopoguerra quando riuscirono insperatamente a costruire la democrazia e diedero all’Italia la Costituzione”#SettimanaTeologica2018 #Meic pic.twitter.com/9izUllkPW2— MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale (@meic_ita) 23 agosto 2018

Nel corso del convegno è intervenuto anche lo storico dell’Università di Chieti-Pescara EnricoGalavotti, che ha rimarcato come “la riflessione dei cattolici sul tema della democrazia è in corso da oltre 50 anni, quando la guerra mondiale, i fascismi e la crisi che ne seguì imposero alla Chiesa una scelta di totale revisione dell’atteggiamento ottocentesco di indifferenza rispetto ai sistemi politici, scelta blindata dal Concilio“. Per Galavotti “la ricezione ecclesiale di questo tema è ancora in corso e oggi deve fronteggiare nuovi pericoli e nuove minacce per la democrazia”.

Enrico Galavotti (@univUda): “Il Concilio ha riconosciuto 50 anni fa il valore di #democrazia e #pluralismo, la sua ricezione oggi deve fronteggiare nuovi pericoli e nuove minacce”#SettimanaTeologica2018 #Meic pic.twitter.com/6yjXOfAvSq— MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale (@meic_ita) 23 agosto 2018

La storica Marta Margotti, dell’Università di Torino, ha riconosciuto il forte impatto dei movimenti del dissenso cattolico italiano negli anni della contestazione. “Quella del dissenso cattolico in Italia è stata una stagione molto breve ma molto intensa, che aveva l’obiettivo di riformare la Chiesa e di rivoluzionare la società, con un legame fittissimo tra questi due elementi”, ha detto Margotti: “I cambiamenti che riuscirono a introdurre furono molto limitati, perché le proposte di riforma della Chiesa erano radicali e segnate dalla volontà di ritornare alla radicalità evangelica, ma certamente favorirono la ricezione del Concilio in Italia”. Per la storica “questo avvenne in una forma più moderata di quanto avrebbero voluto ma ciò permise che anche in Italia arrivassero quelle spinte al cambiamento della Chiesa e della società che il Concilio aveva ospitato”.

Marta Margotti (@unito): “La stagione del dissenso cattolico italiano fu breve ma intensa. Ebbe un impatto forte: non produsse riforme radicali ma agevolò l’accoglienza delle spinte al cambiamento venute dal Concilio”#SettimanaTeologica2018 #Meic pic.twitter.com/mFjm6BdZzh— MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale (@meic_ita) 23 agosto 2018