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XIII ASSEMBLEA Elia, la relazione finale: diamo una mano alla riforma di Francesco

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Questa mattina è toccato al presidente nazionale Beppe Elia tracciare un bilancio del triennio che si conclude e delineare le sfide e gli impegni che attendono il movimento degli intellettuali cattolici. “Siamo in una fase storica importante per la Chiesa e per la società italiana. Ci troviamo in un momento politico e sociale molto preoccupante per le sorti stesse della democrazia e per le gravi situazioni di ingiustizia e di povertà che segnano il nostro Paese”, ha rilevato Elia. “Il Meic ha il dovere di giocare fino in fondo il proprio ruolo di animazione e dialogo sul piano culturale, stimolando i cattolici a riscoprire il proprio impegno civile e politico, anche in forme semplici, ma dirette e generose, con partecipazione e protagonismo”.

Per il presidente degli intellettuali cattolici “una seconda sfida decisiva per il Meic dei prossimi anni riguarda la nostra presenza a livello ecclesiale. La Chiesa di Francesco sta vivendo una difficoltà: se da un lato c’è sicuramente un vasto clima di condivisione del suo magistero, dall’altro c’è anche, tanto nelle comunità quanto nelle aggregazioni laicali, una grandissima fatica a vivere concretamente il grande rinnovamento portato avanti dal papa”. Elia ha chiesto al Meic di “impegnarsi in prima linea nel sostegno a questo lavoro di riforma, a partire dalla nostra stessa vita associativa. Oggi le stesse forme e le espressioni della Chiesa in Italia rispondono alle logiche di un tempo che non esiste più. Quella della riforma della Chiesa è una strada che si apre: la missionarietà passa per un cammino pieno di rischi e di incognite da approfondire (penso alla riflessione urgente sulla ministerialità, specie quella delle donne) ma il papa ha detto con chiarezza che è meglio una Chiesa incidentata che una Chiesa chiusa. Per questo vogliamo lavorare per una presenza del laicato meno timida e più incisiva e per un’ecclesialità che si nutra di dialogo, di confronto, persino di conflitto: solo così si può vincere la scommessa sulla sinodalità fatta da Francesco in questi anni”. #assemblea2017

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