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EXPO Il documento finale di “Fame e sazietà”

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22 Giugno 2015

Attenzione dei singoli al consumo responsabile e a stili di vita sostenibili e un lavoro di elaborazione culturale e sociale sul tema del cibo per tutti come associazione ecclesiale: sono gli impegni che il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale) si è assunto al termine del suoconvegno “Fame e sazietà. Il cibo e le sfide della giustizia” che si è tenuto venerdì, sabato e domenica scorsi a Milano con il patrocinio di Expo 2015.

Nel documento finale il movimento degli intellettuali cattolici annuncia il sostegno alla campagna “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro”, elaborata dagli organismi, dalle associazioni e dai movimenti cattolici italiani per rispondere unitariamente all’appello del Papa per dare voce a chi a fame.

Quattro i livelli di impegno che il Meic individua nel suo documento. Il primo è quello personale, con un richiamo a un maggiore utilizzo dei sistemi di finanza etica, al consumo socialmente responsabile e alla riduzione degli sprechi. Come associazione, invece, il Movimento sceglie di “contribuire alla elaborazione di una nuova cultura del cibo, basata su uno stile di vita alimentare sobrio e solidale, orientato a evitare gli sprechi e a condividere il pane con chi non ne ha”, ponendo attenzione in particolare ai legami del tema del cibo con le questioni del lavoro, della legalità, della salvaguardia ambientale, della pacedell’economia sostenibile e anche con i temi della spiritualità e dell’incontro tra fedi e culture diverse.

A livello di società civile, invece, il Meic si impegna “a collaborare con le realtà ecclesiali aderenti alla campagna, in dialogo con altre associazioni laicali ecclesiali, con associazioni di altre confessioni religiose e con associazioni non religiose che siano sensibili al tema del cibo per tutti”. A livello politico, infine, il movimento sollecita “i responsabili della comunità civile a sostenere la messa in opera di un più giusto regime di regolazione che favorisca un accesso al cibo per tutti, in particolare attraverso misure che rendano effettivo l’accesso al cibo dei più vulnerabili (senza tetto, nuovi poveri, detenuti, immigrati, bambini, anziani…) e leggi che impediscano la speculazione finanziaria sui beni alimentari“.

Il documento è stato presentato nel corso dell’ultima giornata del convegno milanese, nel corso della quale sono state presentate le attività sviluppate negli ultimi mesi sull’argomento dai gruppi di L’Aquila, Lecco, Lodi, Salerno e Torino. Il presidente Beppe Elia ha riconosciuto “la grande vivacità espressa dal Meic sul territorio” e “la grande capacita di collaborare e fare rete con le altre realtà ecclesiali e civili”. “E’ questa l’unica via”, ha concluso il presidente, “per una presenza efficace del Meic come spazio di  animazione culturale delle nostre comunità”.