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MEIC MARCHE I cattolici protagonisti dell’Unità d’Italia

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Il Meic delle Marche e il Gruppo di Ancona del Movimento hanno organizzato un impegnativo convegno-seminario sui “150 anni dell’Unità d’Italia: i cattolici e le Marche” il 15 aprile 2011 nella sala del Consiglio comunale di Ancona. Il presidente Mimmo Valenza ha ben articolato le collaborazioni. Nel presentare il convegno, nella sua articolazione seminariale e in quella celebrativa, Valenza ha sottolineato il moltiplicarsi delle iniziative celebrative dell’evento, considerandole un bene, un risultato, che solo pochi mesi fa, era imprevedibile. Il successo della celebrazione dell’evento in tutte le città e le contrade del Paese è, certo, dovuto alla caparbietà, alla passione e all’autorevolezza del Presidente Napolitano. Bisogna riconoscere anche il contributo positivo della Chiesa, che ha condiviso e accompagnato positivamente l’impegno di Napolitano. Sono magistrali, anche per l’ottica di lettura suggerita, il Messaggio di Benedetto XVI a Napolitano e il discorso del Presidente in Parlamento all’apertura delle celebrazione del 150° anniversario.

Il seminario si è occupato del cattolicesimo marchigiano. Una storia regionale comunque rappresentativa, emblematicamente, delle tensioni che hanno attraversato la Chiesa, il cattolicesimo italiano, l’Italia politica e sociale. E il seminario, con l’emersione di protagonisti e di fatti della nostra storia regionale, ha portato alla luce la ricchezza di un patrimonio per comprendere la fatica, le contraddizioni, ma anche la creatività e l’impegno che hanno caratterizzato il cattolicesimo marchigiano
L’aver limitato l’interesse a quest’angolo di lettura non ha voluto contrapporsi ad altre letture (sarebbe stato sciocco, in un evento che va nella direzione di celebrare l’unità del Paese), ha voluto piuttosto essere un contributo in dialogo con le altre letture, con l’auspicio che tutte tendano, come negli auspici del Presidente Napolitano, a far scoprire le ragioni di una cittadinanza condivisa. Su quest’ultimo valore, tanto urgente oggi, si muoverà la conferenza di Campanini. L’aspetto dialogico, d’altronde, è rappresentato, con evidenza, dalla presidenza del seminario che abbiamo voluto affidare al professore Gilberto Piccinini, Presidente della Deputazione di Storia Patria per le Marche , che, non si è limitato ad introdurre i lavori, ma ha descritto le condizioni della Chiesa marchigiana, le posizioni dell’episcopato marchigiano, rappresentato, nel periodo pre – unitario e in quello immediatamente post – unitario, da forti personalità dalle posizioni differenziate ( intransigenti e conciliatoristi), offrendo cosi uno spaccato della Chiesa marchigiana molto vivace, tormentato,. in una Regione che ha dato i natali a Pio IX ma anche a Romolo Murri
Il seminario ha affrontato questi aspetti di fondo con tre relazioni: lo storico Ernesto Preziosi ha analizzato i primi tempi “I cattolici tra il sentimento intransigente e la conciliazione di fatto”; lo storico dell’economia Marco Moroni è intervenuto sull’associazionismo e su “I cattolici e il loro contributo alla formazione della nazione, intesa come casa comune”; il costituzionalista Giovanni Di Cosimo su “La Costituente e la Sottocommissione Tupini”. Sono seguite le comunicazioni di Giorgio Benelli su “La figura emblematica del pesarese Terenzio Mamiani”, di Gastone Mosci su “Le origini del cattolicesimo democratico: il marchigiano Romolo Murri”, di Galliano Crinella “A partire dalla Rerum novarum. L’impegno dei cattolici marchigiani nel sociale”, di Raoul Mancinelli su “Agostino Peverini, un protagonista del movimento contadino”, di Massimo Papini su “I cattolici, l’antifascismo e il CLN: Plinio Canonici”, di Giancarlo Galeazzi su “I marchigiani della Costituente”. Nel sito sono pubblicati alcuni interventi (Moroni, Benelli, Mancinelli, Mosci)

Il Seminario ha dovuto fermarsi alla Costituente; si sono, cioè, indagati i primi novant’anni dell’unità d’Italia. Questa limitazione è stata giustificata – come ha detto Valenza nella sua presentazione – per il fatto che gli ultimi sessant’anni avrebbero occupato altro spazio, non esauribile nei tempi delle tre ore a disposizione del seminario, con il rischio di concentrarsi sull’attualità, perdendo le opportunità delle letture offerte nel pomeriggio. Valenza ipotizza un ulteriore incontro con lo stesso schema (seminario – convegno), nel prossimo inverno per affrontare l’ultimo sessantennio. Sono molte le testimonianze dirette di cui si potrà disporre. Ma sarà anche possibile svolgere una lettura critica della storia recente.
L’obiettivo finale, per questi due convegni, sarà raccogliere i materiali e così pubblicarli, sperando di trovare l’editore (ipotesi che dopo il Convegno è divenuta più concreta)
Nella seconda parte, quella celebrativa, si è svolta la conferenza di Giorgio Campanini su “I cattolici nella storia d’Italia: ieri, oggi, domani”, una eredità di estraneità al processo risorgimentale e di punto di riferimento, tra ombre e luci, dei successivi processi di unificazione civile e morale del Paese (un’ampia sintesi in allegato).
In chiusura il saluto del presidente nazionale del Meic Carlo Cirotto e dell’arcivescovo di Ancona, Edoardo Menichelli. Hanno presenziato , all’incontro il Sindaco Gramillano, il vice presidente della Provincia, Giancarlo Sagramola, l’Assessore alla cultura Andrea Nobile, il Vice prefetto, Simona Calcagnini.

(comunicato stampa Meic Marche)

La sintesi dell’intervento del prof. Campanini