Menu principale
In evidenza
BANNER 5X1000
banner facebook
Banner Giovani
Newsletter
Area riservata
News
PrintE-mail

Ilva: il dibattito continua

13 Febbraio 2013

Immagine

Alla lettera aperta di Pietro Lacorte sul dramma dell'Ilva di Taranto erano seguite diverse risposte, tra cui quella di Raffaele Savigni. Proprio a Savigni ha voluto nuovamente replicare Lacorte, con il testo che segue.


Ma la salute viene prima di ogni cosa, anche del lavoro

di Pietro Lacorte

Ritengo utile alcune precisazioni in merito all'intervento del Presidente di Lucca, Raffaele Savigni.
Nella mia qualità di cittadino, partecipe di una comunità alla cui crescita devo contribuire, nonché di medico, ritengo che la "salute" sia un valore preminente nella vita di una persona e che perciò vada sempre tutelata, addirittura promossa. Ragion per cui essa non deve mai essere sacrificata, nemmeno in parte, nell'intento di garantire un altro valore, come il lavoro.
Fra i due valori, non equiparabili, non si può perciò invocare la "cultura della mediazione", la quale è possibile solo quando si affrontano valori di pari dignità.
Il lavoro rappresenta un valore per ogni persona, in quanto consente di esprimere le proprie potenzialità per l'acquisizione di mezzi necessari alla "crescita".
La Magistratura di Taranto non "si è mossa sulla base di principi teorici astratti" ma, ritengo, sulla base delle tante direttive espresse nel corso delle varie Conferenze internazionali sulla promozione della salute che si sono susseguite dopo il Congresso mondiale della salute del 1977, nella quale si chiedeva l'impegno di assicurare entro l'anno 2000 un livello tale di salute da permettere una vita economicamente e socialmente produttiva.
Si riconosceva, perciò, alla salute un valore indispensabile per assicurare un lavoro produttivo in ogni senso.
Come si può allora ritenere che la tutela della salute e, meglio, la promozione della salute, possa essere garantita in un processo produttivo che continua, sia pure in modo progressivamente decrescente, ad esporre i lavoratori dell'ILVA ed i cittadini tutti del comprensorio di Taranto ad inquinanti nocivi per la salute e la vita?
Se l'impegno preminente di tutti, cittadini ed istituzioni, deve essere quello di concorrere alla promozione della salute per l'acquisizione di un sempre maggiore "benessere" è doveroso individuare modalità diverse di attività per i lavoratori dell'ILVA nelle more del disinquinamento di un'industria, costi quel che può costare alla comunità nazionale, quella comunità che finora ha goduto di una crescita economica assicurata da una produzione che non ha protetto la popolazione di Taranto, come avrebbe dovuto.
Domando se è giusto ed etico che il governo, per non correre il rischio di una diminuzione di un'attività produttiva che rende all'economia della nazione, continui ad esporre a sostanze nocive ed inquinanti, sia pure, come già detto, in modo progressivamente minore, i lavoratori dell'ILVA e la popolazione di Taranto e del suo hinterland.
E' bene fermarsi a riflettere, tenendo presente il dovere di rispettare la vita e la dignità delle persone, al di là di ogni prospettata mediazione e di non meravigliarsi per l'azione di protesta dei cittadini di Taranto, i quali desiderano solo di essere rispettati nel loro diritto alla salute e alla difesa delle loro produzioni tradizionali, divenute pericolose per la salute a causa dell'inquinamento del territorio e del mare.
Meno male che essi si sono svegliati, sia pure in ritardo, grazie alla sensibilità di una Magistratura, responsabile e cosciente del proprio ruolo in difesa di una giustizia uguale per tutti, giustizia che va assicurata affrontando i problemi in maniera olistica, complessa, nell'attenzione ai riflessi che l'ambiente ha nei confronti "dello sviluppo" e del "benessere" delle persone e dell'intera comunità".
Chi governa non ha la prerogativa di decidere da solo ciò che è bene debba essere attuato; chi governa deve coinvolgere nelle proprie decisioni i cittadini oggetto dei provvedimenti, perché li discutono e li apprezzino, ove li ritengano equi, e partecipino poi attivamente alla loro attuazione, aiutandoli ad esprimere quelle che A. Sen. definisce "capabilities"
La Magistratura è un potere autonomo che è stato prevista dai costituenti per la retta applicazione dei diritti e dei doveri dei cittadini e delle istituzioni.
Non si dimentichi che il Governo riceve una delega dai cittadini per essere organizzati a crescere nella loro integrità produttiva, in pari dignità ed a svilupparsi pienamente.
La crescita non è solo legata alla produzione, al benessere economico, ma prevalentemente alla crescita umana dei cittadini, considerati come persone, diventando fattore di "sviluppo".
Non si può tendere ad un futuro benessere, tenendo presente solo la crescita economica, costi quel può costare.
Per il caso dell'ILVA di Taranto occorre pensare ad un sistema di bonifica che arresti subito l'inquinamento, sospendendo ogni produzione, e che assicuri ai lavoratori un'attività diversa, magari quella della bonifica del territorio, nel rispetto della loro dignità.
La promozione, che va oltre la tutela della salute, va assicurata in obbedienza alle direttive delle tante conferenze Internazionali che si sono susseguite con un ritmo incessante, dopo quella di Alma Ata del 1978, nella quale si prevedeva il coinvolgimento dei settori economici e sociali, oltre quello sanitario, nell'intento di assicurare il maggiore livello di salute.
E' utile ricordare le conferenze di Ottawa e quelle successive di Adelaide, Sundsvall, Giacarta, Città del Messico, Bangkok, Nairobi, le quali tutte hanno posto il problema della promozione della salute in modo preminente nell'agenda delle agenzie nazionali ed internazionali nonché locali per la promozione dello sviluppo e non della sola crescita economica.
Nessuno è più autorizzato a disattendere direttive del genere. E la Magistratura di Taranto merita ogni considerazione per il coraggio che ha avuto nel porre sul tappeto un problema per tanti anni disatteso dalle Istituzioni e dai privati favorendo la devastazione di un intero territorio.