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Signore, il coraggio della parresia

13 Aprile 2015

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di PIETRO LACORTE

E' venuto a mancare un protagonista dell'intellighentia cattolica italiana.

Mario Signore ha percorso, con tenacia e perseveranza, un cammino di crescita nel panorama culturale italiano talora, purtroppo , ostacolato da ambienti a lui vicini.

Personalmente ho collaborato con Mario per oltre venti anni in varie iniziative del MEIC, in particolare nei convegni nazionali di Ostuni, nel corso dei quali abbiamo voluto affrontare il tema dell' integrazione dei popoli dell'area mediterranea, in dialogo con intellettuali laici di varie estrazioni.

Ho sofferto con lui momenti di incomprensione, i quali non ci hanno impedito di continuare a testimoniare la nostra fede in tutti i modi possibili.

Mario non veniva spesso accettato per il coraggio della "parresia" che gli consentiva di esprimere con chiarezza ed estremo coraggio le proprie convinzioni, specie nella difesa del ruolo dei laici nella vita della chiesa, ruolo spesso disatteso, nonostante i dettati del Concilio Vaticano II.

Con la sua testimonianza di "fede adulta" ha notevolmente contribuito a quella che il teologo Y. Congar ha definito "santificazione del profano", di quel profano che lo stesso teologo dice vada "lasciato alla sua propria natura, rispettato e anche servito nella sua secolarità, ma di cui il cristiano usa e dispone in vista della escatologia" .

Personalmente devo a Mario gratitudine per l'impegno profuso per la riedizione del volume da titolo " il primo Hegel" scritto da mio cugino Carmelo Lacorte, già ordinario di filosofia teoretica presso l'università di Urbino.
A me e ai giovani collaboratori del MEIC di Puglia è venuta a mancare la mente dei convegni nazionali di Ostuni.

Continueremo a realizzarli nei prossimi anni, definendoli d'ora innanzi " Incontri Nazionali MEIC di Ostuni Mario Signore e Adriano Bompiani" nel ricordo del ruolo determinante che tali studiosi hanno esercitato nei convegni fin ora celebrati.