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POZZUOLI Un ricordo di don Anselmo Delizia

31 Marzo 2017

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Quindici anni fa ci lasciava don Anselmo Delizia, a lungo assistente del Meic di Ischia, Pozzuoli, Fuorigrotta e Monte di Procida e poi dell'intera regione. I gruppi della diocesi di Pozzuoli ci hanno inviato un loro ricordo di questo sacerdote così significativo per la loro storia: lo pubblichiamo volentieri.


GRAZIE, DON ANSELMO

Alla finestra della nostra memoria, si riaffaccia un volto sorridente, dall'azzurro sguardo limpido e penetrante: è quello del nostro Assistente, maestro e amico, don Anselmo Delizia e, con l'inarrestabile succedersi dei ricordi, si animano lembi di storia trascorsa, squarci di vita, che emergono da quel ricco bagaglio di esperienze e di emozioni che portiamo con noi nel viaggio della vita.

E' con grande  affetto e gratitudine che ricordiamo padre Delizia, una persona davvero speciale per il suo dinamismo apostolico, i suoi orizzonti culturali sconfinati, la sua disponibilità per la cura pastorale nel MEIC e presso le Diocesi di Ischia e di Pozzuoli, a cui offriva la sua preziosa collaborazione.

Lo rivediamo impegnato con passione nei più svariati campi, come sacerdote messaggero della Parola, liturgo, giornalista, insegnante, ricercatore instancabile della verità, condotto dalle ali della fede e della ragione. Sentiamo ancora riecheggiare in noi l' annuncio dell'Amore eterno, universale, misericordioso del Padre verso ogni creatura, perché ciascuno ne divenga segno concreto per ogni uomo che incontra sul proprio cammino. Il suo ricordo ci fa sfogliare e rileggere molte pagine di storia personale, accompagnata da interrogativi, entusiasmi, impegno per una crescita umana e cristiana. Nell'arco di decenni, abbiamo ricevuto da lui un'impronta incancellabile, caratterizzata dall'ampiezza dei suoi orizzonti, dalla fede e dalla gioia di donarsi agli altri. Ciascuno di noi può individuare, nei propri percorsi, le orme incancellabili lasciate dalla sua discreta e paterna presenza.

Siamo certi che anche dal Paradiso, dove il finito e l'infinito, l'umano e il divino si intrecciano, egli continuerà ad adoperarsi perché nessuno di coloro che ha incontrato e seguito si disorienti. Ora,  in un continuo progredire di gloria in gloria, egli realizzerà la promessa fatta da San Paolo alla comunità dei Filippesi:

"Resterò e continuerò a essere d'aiuto a voi tutti, per il progresso e la gioia della vostra fede."  (Fil 1,25)

Con la sua presenza tra noi, silenziosa, invisibile ma non per questo meno reale e palpitante, ci sarà ancora di conforto e di stimolo perché si continui tutti, nel piccolo della nostra vita, a vivere alla grande, con fede e  tenacia, contribuendo alla costruzione di un mondo migliore e di una Chiesa sempre giovane, "senza macchia né ruga".

Ora, soltanto una "soffice coltre di Cielo" ci separa o per meglio dire ci unisce, nella sua trasparenza, a lui  che con affetto paterno ci ha accompagnato, in un lungo cammino, nelle varie esperienze umane e di fede.

Grazie, don Anselmo, continueremo a percorrere le strade che ci hai tracciato, fino a ritrovarci con te e con quanti amiamo nella Casa accogliente del Padre,  il quale è pronto ad offrire a tutti, come tu ripetevi,  il suo abbraccio misericordioso.