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E' morto Lamberto Riva

13 Giugno 2013

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E' morto Lamberto Riva, presidente del gruppo Meic di Lecco. Riva si è spento improvvisamente questa mattina all'Ospedale di Lecco, a 79 anni. Era uno degli uomini più apprezzati e più significativi del mondo cattolico sociale e politico lecchese. Era stato professore di filosofia al Liceo classico cittadino, il "Manzoni", istituto di cui era poi diventato preside. Dal 1996 al 2001 era stato parlamentare alla Camera dei Deputati, eletto nel suo collegio uninominale di provenienza con la coalizione dell'Ulivo.

I funerali si terranno sabato 15 giugno, alle ore 14, presso la Basilica di San Nicolò a Lecco. L'amministrazione comunale ha deciso di partecipare al rito con il gonfalone della città.

Tutto il Meic è profondamente addolorato per la morte del professor Riva, "mente appassionata" del Movimento, come lo hanno definito gli amici lecchesi. La Presidenza e il Consiglio nazionale si stringono intorno ai familiari e agli amici del gruppo di Lecco.


Il Meic per l'amico Presidente
Il ricordo del gruppo di Lecco

Lo stupore e lo smarrimento ci attanagliano il cuore, appena ci raggiunge la notizia della morte di Lamberto, il "nostro" presidente.
Le parole non servono, non bastano a dire il dolore e gli interrogativi che urgono dentro o sembrano senza risposta.

Ma la fede, forte e sicura anche nell'oscurità di questo mistero, su cui abbiamo tanto spesso riflettuto insieme, ci dice che la vita continua, nell'abbraccio e nella comunione con il Risorto.

Ci pare di poter fare nostri i pensieri del card. Martini, che aveva detto: "Sarebbe stato così bello poter dire che Gesù ha affrontato la morte anche al nostro posto!"...

E dentro questa riflessione "padre Martini", come Lamberto preferiva chiamarlo, aveva aggiunto: "Mi sono rappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio".

Lamberto aveva tante volte ripreso questo testo. Ora lo vive, assapora questo abbandono e questa fiducia nel Dio vivente, che l'ha chiamato a sé per continuare a vivere in modo diverso dall'esperienza terrena, in una realtà senza confini: quella di Dio, appunto.

Potremmo dire di Lamberto come persona di elevata cultura, attento al divenire del pensiero e degli eventi, nella storia e nella Chiesa... Ma ci pare, in questo momento, di sottolineare la sua sete di una fede limpida, purificata e avvincente, perchè vera, autentica, senza fronzoli e senza ritualismi. La desiderava così, anche nelle nostre conversazioni al Meic, in cui il rimando era sempre all'essenziale, alla nitidezza dei valori, attinti esclusivamente nella Parola. Lasciava trasparire questa sua appassionata ricerca, proponendola con persuasione sempre, senza veli.

Ci resterà dentro tutta la sua passione nel richiamarci, talora con forza, talora con pacatezza affettuosa, il suo modo di lasciarsi interrogare -ed interrogare- nei fatti,negli eventi, nella cultura... Con la persuasione che questo è il modo di evangelizzare del Meic , se la sua identità è di chiamarsi Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale.

Lamberto credeva nella sapienza e nella forza di questo impegno: e cercava di testimoniarlo, di contagiare di esso quanti partecipavano al gruppo Meic, e non solo questi.

La sua figura non scompare. Resta con noi a suggerirci, ora che è nella pienezza di luce, come continuare il cammino. Ci consegna la sua lampada, rimasta accesa fino all'ultimo. E ci raccomanda di non lasciarla spegnere, anche quando l'oscurità sembra prevalere.

Ne parlerà con il suo Nicola, che l'ha preceduto in Paradiso; si confiderà con la sua mamma. E questo sarà un modo per continuare il suo colloquio con Gianna, il suo Luigi, i suoi amatissimi nipotini, di cui era fiero.

Anche noi vogliamo continuare un dialogo con lui. Nel silenzio, nella preghiera, nella comunione che non viene meno.

Dora, con tutti gli amici del Meic