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Padre Puglisi è Beato, il messaggio del Meic

25 Maggio 2013

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Padre Pino Puglisi è Beato: il sacerdote ucciso vent'anni fa per mano mafiosa a Brancaccio è stato elevato questa mattina alla gloria degli altari nella sua Palermo dopo che la Chiesa ha riconosciuto nella sua morte il martirio in odio alla fede: è il primo martire cristiano delle mafie.
Il presidente del Meic Cirotto ha voluto inviare a nome del Movimento una lettera all'arcivescovo di Palermo, il cardinale Romeo, per testimoniare come il Meic, dalla figura di Padre Puglisi, tragga "ispirazione, affinché tutti e ciascuno, come singoli fedeli e come associazioni, non ci sottraiamo a un rinnovato impegno per l'evangelizzazione, la promozione umana, la trasparenza della vita cristiana, la parresia delle comunità cristiane e l'amore preferenziale per i più poveri, nel corpo e nello spirito", per promuovere "una cultura della vita, della speranza, della trasparenza e della legalità, contrapposta alla cultura mafiosa della morte, della vendetta, del sopruso, dell'omertà e dell'illegalità".

Oltre al testo del Presidente, in allegato in fondo a questa pagina è possibile trovare una riflessione su Padre Puglisi di Vito d'Ambrosio, pronunciata in occasione di uno degli incontri del ciclo che il Meic di Torino ha dedicato al nuovo Beato.



A Sua Eminenza il Sig. Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo

il MEIC - Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale - desidera manifestare a Lei e al Popolo di Dio che è in Palermo e in Sicilia la gioia per la beatificazione del Servo di Dio Padre Pino Puglisi, a vent'anni dal martirio.

L'elevazione di Padre Puglisi all'onore degli altari ci sembra si inserisca pienamente nello storico impegno che la Chiesa siciliana promuove a favore di una cultura della vita, della speranza, della trasparenza e della legalità, contrapposta alla cultura mafiosa della morte, della vendetta, del sopruso, dell'omertà e dell'illegalità.

Tale felice occasione riporta alla nostra mente l'autorevole pronunciamento di scomunica che i vescovi siciliani hanno comminato ai mafiosi che si fanno autori di crimini, sia come mandanti che collaboratori, già nel 1982 (pronuncia che si collegava a due analoghi interventi del 1944 e del 1952). Dichiarazioni che sono state in qualche modo preludio dell'impegno pastorale a favore della cultura della legalità e contro tutte le mafie fatte proprie dall'intera Chiesa italiana, con la nota Pastorale "Educare alla legalità" nel 1991, e dalla Chiesa universale, con il vibrante anatema contro la mafia, pronunciato da Giovanni Paolo II il 9 maggio 1993 nella Valle dei Templi.

Il martirio di Padre Puglisi resta per la Chiesa e per il nostro Movimento un monito impegnativo e un'ispirazione luminosa.

Un monito affinché la nostra comunità dei credenti prenda le distanze da quell'universo religioso che è dominato dal devoto violento, dal killer che prega e spara, dal mafioso che bacia il crocifisso e strangola, dal boss che dopo il delitto innalza altarini alla Madonna, dal latitante che legge e annota la Bibbia, che ottiene la celebrazione dei sacramenti nei suoi covi, dal padrino che benedice le processioni dei santi; un universo di perversione che proprio Padre Puglisi, a partire dal suo "Padre Nostro del parrino" contribuì a denunciare nel loro contro-significato mafioso e a restituire alla fede buona del Vangelo.

La beatificazione di Padre Puglisi è per noi anche un'ispirazione, affinché tutti e ciascuno, come singoli fedeli e come associazioni, non ci sottraiamo a un rinnovato impegno per l'evangelizzazione, la promozione umana, la trasparenza della vita cristiana, la parresia delle comunità cristiane e l'amore preferenziale per i più poveri, nel corpo e nello spirito.

Padre Puglisi è beatificato il 25 Maggio il giorno in cui la Chiesa ricorda Papa Gregorio VII, il papa che morendo in esilio pronunciava queste parole: dilexi iusititiam et odivi iniquitatem, propterea morior in exilio.

Questa provvidenziale coincidenza è un'esortazione perché come chiese particolari, come associazioni ecclesiali e come singoli fedeli non lasciamo più in solitario esilio coloro che come Padre Puglisi scelgono di seguire Cristo nelle periferie del mondo.

RinnovandoLe i sentimenti della nostra cristiana gioia e della nostra viva soddisfazione, Le assicuriamo un'affettuosa, particolare vicinanza nell'ora felice e ricolma di Grazia che la Sua Chiesa si appresta a celebrare.


Il Presidente nazionale
Carlo Cirotto