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Consulta, via libera alla fecondazione eterologa: ma i diritti dei figli?

15 Settembre 2014

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di PIETRO LACORTE

Compito della politica è quello di impegnarsi nella ricerca del "bene comune", inteso come realizzazione delle migliori condizioni di vita per tutti, e non solo per alcuni.
La politica realizza i suoi fini attraverso provvedimenti legislativi, che, talora, disattendono i principi etici, perché si rifà al modo di sentire della maggioranza dei cittadini in quel determinato momento storico ed in quelle particolari condizioni di vita.

Se ciò è consentito ed accettato da tutti in nome della laicità dello Stato, non può essere invece consentito quando in gioco la dignità e l'identità dei cittadini come persone.

La Corte Costituzionale, nella recente sentenza nel merito della fecondazione eterologa", ne ammette la possibilità nell'ambito della legge in atto sulla fecondazione assistita, esprimendo un giudizio sulla coerenza dei vari dispositivi del provvedimento legislativo. Essa non era tenuta ad entrare nel merito della liceità, fedele ai suoi compiti istituzionali.

Ciò però non può impedire ad ogni cittadino che voglia definirsi "persona" di esprimere la propria meditata opinione sulla necessità di una riflessione su una metodica che consente di mettere al mondo esseri umani che non saranno mai in grado di definire la loro identità di figli.

Il diritto di avere una identità particolare, sulla base della propria dignità di persona, non costituisce un valore etico, bensì un valore sostanziale che dà senso all'esistenza di ogni essere umano; diritto che non può essere posposto al pur legittimo desiderio di una coppia di avere un figlio.

Il desiderio di riempire un vuoto esistenziale da parte di una coppia non può consentire di mettere al mondo delle creature che soffriranno nell'arco dell'intero ciclo della loro vita una diversità che non consentirà loro di possedere una definita identità.

È giusto, è razionale, è doveroso porsi un tale problema? Se si, allora ogni cittadino responsabile ha il dovere di porlo all'attenzione dei legislatori, affinché̀ non oltrepassino i limiti dei compiti istituzionali loro consentiti, che sono quelli di non disattendere mai i diritti fondamentali e sostanziali di ogni persona umana.

È utile, per concludere, riportare quanto afferma Papa Francesco nella "Evangelii Gaudium": "un essere umano è sempre sacro ed inviolabile in qualunque situazione ed in ogni fase del suo sviluppo. È un fine in sé stesso e mai un mezzo per risolvere altre difficoltà. Se cade questa convinzione, non rimangono solide e permanenti fondamenta per la difesa di diritti umani".