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Fuci, concluso il Congresso nazionale a Chieti

07 Maggio 2016

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Si è tenuto a Chieti dal 5 al 7 maggio il 65° Congresso Nazionale della F.U.C.I.

L'iniziativa ha preso il via,il pomeriggio del 5 presso l'Auditorium dell'Università degli studi D'Annunzio di Chieti. Dopo i saluti del magnifico rettore, portati dal prof. Trinchese, docente dell'Università ospitante, è intervenuto per un saluto il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, che ha sottolineato come « I fucini oggi sono una risorsa in una società in cui tutti è omologato, avere la forza di pensare e fare pensare con la propria testa è assolutamente raro. La crisi e una certa incertezza nella possibilità dopo l'università di trovare lavoro ha fatto sì che il numero degli studenti universitari sia diminuito fortemente. Bisogna preoccuparsi! Noi, ma soprattutto chi ci governa. Non abbiamo interventi statali che sostengano l'università. Oggi l'università è un'occasione persa se non le diamo l'occasione e la possibilità di formare la futura classe dirigente del nostro paese.»

S.E.R Mons Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita della diocesi ospitante ha ricordato una figura della Chiesa di Chieti-Vasto del Novecento, Dino Zambra, morto giovanissimo in concetto di santità, esempio luminoso di quello che possono essere giovani protesi verso il domani, nutriti di formazione "fucina".

E' seguita la Relazione Introduttiva ai lavori della Presidenza Nazionale della F.U.C.I. letta dai presidenti nazionali Marianna Valzano e Marco Fornasiero.

Ha quindi preso parola per la prolusione ai lavori congressuali S.E.R. Mons. Nunzio Galantino che ha affermato « Mi auguro che ce la mettiamo tutta per rendere questo mondo più vivibile, più capace! Prima condizione è quella di mettersi in ascolto della storia, prima di tutto della storia della chiesa, in continua ricerca della fedeltà al vangelo, difficile, una chiesa che non sempre esce dalla retorica dai luoghi comuni, dal politically correct. Perché la situazione cambi c'è bisogno di esercizi più credibili, ci serve qualcosa che ci restituisca libertà» e ancora « Invito all'ascolto del presente che va inteso come partecipazione attiva a tutto quello che si muove. Non può essere generica disponibilità a farsi raggiungere da chi ci sta attorno. Creiamo legami, legami di fiducia, occorre educarsi alle relazioni educative. Quando una relazione è educativa? Quando al suo interno transita un PROGETTO DI VITA da porre costantemente a verifica. Un progetto nel quale ci ritroviamo. Non è educativa quando passano diktat ideologici più o meno affascinanti, o piuttosto rassicuranti.
Certo è un contesto difficile, dove manca una visione generale della propria identità.
Educare è accompagnare e accompagnarsi agli altri per verificare che questo progetto i vita abbia un senso
Due malattie mortali: accettare qualsiasi cosa e rifiutare la storicità, accogliendo una concezione disincarnata della persona.»

E' seguita la relazione del Dott. Roberto Napoletano il quale si è soffermato nel delineare una panoramica della economia italiana e internazionale, sottolineando i punti di maggiore gravità e criticità. Il direttore de "Il Sole 24 ore" ha voluto ribadire una tendenza tutta italiana: quella di "rimuovere il sentimento di paura, l'elemento di rischio quando la crisi si è superata, tendenza che non ci permette di guardare con la serietà dovuta ai pericoli che il futuro ci pone davanti".
Il dott. Napoletano ha concluso l'intervento sottolineando una grande fiducia nei giovani italiani e nella loro preparazione, invitando a non lasciarsi scoraggiare dal quadro complicato della realtà italiana, ma a continuare a perseverare nella ricerca di un futuro all'altezza delle proprie aspettative.

Al termine dei lavori i Presidenti Nazionali hanno dato lettura del comunicato inviato agli studenti della F.U.C.I. dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, quale augurio per questi lavori e il saluto dell'on. Bobbia, sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nella splendida cornice del Teatro Marrucino di Chieti il Congresso è proseguito il 6 maggio con una Tavola Rotonda di testimonianze, le riflessioni hanno coinvolto in maniera più concreta gli ambiti della formazione, delle politiche giovanili e lavoro.

La docente e formatrice teatina, dott.ssa Floriana Cesinaro ha descritto la formazione come un investimento ed un'investitura. L'investimento, infatti, implica una visione progettuale, un fine migliorativo a cui tendere; investitura invece perché dal momento nel quale la società riconosce un soggetto portatore di un determinato sapere, nasce in maniera imprescindibile la responsabilità di trasmettere questo sapere e soprattutto di indirizzarlo per la costruzione di un futuro migliore.

I lavori sono proseguiti con l'intervento del Prof. Patrik Vesan, esperto di politiche giovanili e del lavoro all'Università della Valle d'Aosta il quale inquadrando la complessità della situazione giovanile in campo lavorativo che caratterizza il nostro tempo, ha sottolineato come il mercato del lavoro sia in continua evoluzione e sia coinvolto in un incessante dinamismo. Occorre, quindi, saper «gestire il cambiamento, e trovare degli equilibri variabili». Per questo obiettivo è necessario acquisire competenze, avere la capacità di saper sfruttare al meglio le conoscenze acquisite durante il periodo di formazione universitaria. Vesan ha suggerito ai ragazzi alcune esperienze che facilitano il raggiungimento di questo scopo, tra le quali: aderire a un progetto di mobilità internazionale, cercare di partecipare a stage o tirocini che mettano alla prova le abilità di ciascuno.

Ha concluso la mattinata l'intervento del Dott. Lorenzo Piovanello, Philantropy Advisor, che ha invitato tutti i ragazzi presenti a "guardare oltre", a sperimentare un continuo confronto con altre esperienze internazionali e ad essere creativi: a sviluppare «idee buone, innovative e ad avere il coraggio di sostenerle e di portarle avanti con fiducia e orgoglio».

Dopo gli interventi è seguito un vivace dibattito che ha coinvolto gran parte degli studenti in sala.

I lavori del 65° Congresso Nazionale sono andati avanti poi nel pomeriggio con un momento di confronto e costruzione che ha coinvolto direttamente i giovani studenti universitari in gruppi di lavoro presso l'Università di Chieti dove i congressisti hanno riflettuto su Vocazione e Formazione, Sistema Università, Vincoli di Risorse e Lavoro come servizio.

Sabato 7 maggio, dopo lodi e lectio guidate da Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto che sostiene e accompagna gli studenti universitari della F.U.C.I. in questi giorni di congresso, si è costituita l' Assemblea Federale durante la quale si sono delineate le tematiche che la federazione approfondirà durante il prossimo anno accademico.

(Ufficio stampa FUCI)