Zannini: l'islam non è immobile, incoraggiamo con il dialogo il dibattito antropologico
27 Agosto 2010
![Il professor Francesco Zannini Il professor Francesco Zannini](allegati/image/2010/08/14991.jpg)
CAMALDOLI (AR) - A Camaldoli ultimo giorno di lavori per la
Settimana teologica del Meic, sul tema "L'uomo nelle religioni". Questa
mattina gli oltre cento partecipanti, membri del movimento degli
intellettuali cattolici, sono stati impegnati nell'approfondimento
della questione antropologica nell'islam. A guidare la riflessione è
stato Francesco Zannini, professore al Pontificio istituto di studi
arabi e islamistica.
"E' impossibile affrontare, in tutta la sua complessità, la questione
antropologica nella tradizione islamica - ha premesso Zannini - perché
quando si parla di islam ci si riferisce a una serie di tradizioni che
si sono sviluppate con grande varietà nello spazio e nel tempo".
Proprio per questo, l'islamista ha spiegato come sia necessario
incoraggiare il dibattito in ambito islamico sulla questione
antropologica perché questo "non è ancora finito e continuerà ad
arricchirsi grazie ai contributi della tradizione islamica e del
dialogo, oggi molto vivo, con le varie tendenze filosofiche
occidentali". L'islam, insomma, non è immobile, come spesso viene
concepito pregiudizialmente in Occidente: "L'uomo è creato da Allah
come suo 'califfo', ovvero 'vicario', e il germe di questo vicariato
situato in ogni uomo lo apre verso il futuro e la novita creativa".
Quindi, ha concluso Zannini, "di fronte all'odierno affermarsi, nel
mondo dell'islam, di posizioni massimaliste e fondamentaliste, è forse
opportuno chiedersi, come d'altra parte viene gia fatto da molti
intellettuali musulmani, se non sia il caso di riflettere su tali
posizioni e di riesaminare con spirito critico le letture tradizionali
del testo sacro, avvalendosi delle scienze linguistiche, storiche e
sociali moderne".
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