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#DISTANTIMAUNITI Quello che mi dice questo tempo

01 Aprile 2020

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di ANNA MOLINARI
Meic Alessandria

Il nostro presidente ci fornisce un eccellente punto di partenza da cui prende avvio una girandola di mie considerazioni: questa pandemia ha d'improvviso sconvolto le nostre esistenze gettandole in una situazione totalmente inedita: assediati dalla paura del contagio, bombardati da notiziari simili a bollettini di guerra, viviamo giornate di angoscia e spesso di solitudine; famiglie devono ridefinire spazi e tempi per poter convivere, con tutte le tensioni e le difficoltà che ciò comporta.
Siamo dunque sollecitati a confrontarci sul come, da credenti, affrontiamo ciò, anche sperimentando la forza della preghiera (Madre di misericordia, mostraci dopo questo esilio, Gesù).
Dice Beppe Elia: è un momento di prova nel quale può essere riscoperta la fede, esercitata la disciplina spirituale, intensificata la comunione.
Tocchiamo con mano la fragilità della nostra condizione, che ci accomuna al di là di ogni differenza, in tutto il mondo.
Il virus ha ridimensionato ogni nostra pretesa di onnipotenza, ogni sicurezza.
Occorre reimparare ad accettare l'incertezza e il rischio; e ridisegnare i nostri valori.

Avremmo forse potuto/dovuto trarre prontamente insegnamento dalla Cina: ma i cinesi sono tanto diversi, tanto ligi, tanto obbedienti e facilmente irreggimentabili.

Attraversiamo in questo periodo uno strano terremoto emozionale che fa tremare e rende fragili le nostre sicurezze, ci colpisce nei nostri maggiori attaccamenti: salute, vita, lavoro. affetti, denaro, crea paura e incertezza obbligandoci al cambiamento e forse insegnandoci qualcosa.

Al notiziario stasera si diceva della riconversione industriale emergenziale proposta negli Usa da Trump:
che il coronavirus riesca ad ottenere ciò che da tanto ci auguravamo?
E pure nuovamente si vedono acqua limpida e pesci a Venezia...
Il cielo appare sgombro di aerei con i ben noti effetti sull'inquinamento,
l'aria è respirabile (perfino ad Alessandria), l'inquinamento quasi azzerato: questa angosciante pandemia quale effetto positivo suggerisce che... siamo ancora in tempo! Sapremo.

Cogliere il messaggio di speranza e fiducia e trovar la grinta di fermarci a voltar pagina?
Percorrere la via di una decrescita felice sulla base di motivazioni diverse dall'angoscia di contagio?
Sono fortunata... Lo stare a casa per me è piacevole e mi godo le giornate solari d'inizio primavera sul mio terrazzo: sulla sdraio da invalidi (comprata dopo l'ultimo incidente) o facendo giardinaggio; al sesto piano i rumori risultavano comunque attutiti ma ora godo un quasi completo silenzio. Incolpavo il traffico automobilistico dell'inquinamento e, alla faccia di quanti mi smentivano, il calo attuale delle polveri sottili parla da sè! Crollavo il capo sconfortata ai resoconti dei vari summit per l'ambiente: troppo tardi, pensavo, anche se si attuassero i buoni propositi verbalizzati; ma ora siamo involontariamente raggiungendo i traguardi che parevano insperabili anche alle più ottimistiche previsioni: che sia l'avvio di una decrescita felice ? Dramma sanitario e choc economico a parte, trovo aspetti altamente positivi nel cambio di abitudini cui siamo costretti e che auspico saremo capaci di mantenere in parte.In questo tempo: timori e tentativi di lettura/spiegazione/interpretazione di quanto stiamo vivendo... Un'amica de l'Apostolato di Fatima mi ha inviato un post che nei contenuti mi sento di condividere in buona parte: è un MEMO per tutti noi "Fermiamoci ALT STOP non è una richiesta: è ormai un ordine. Basta aerei treni scuole centri commerciali incontri, abbiamo interrotto il frenetico vortice di illusioni e obblighi, abbiamo dovuto romperlo Questa è la notizia: NON STIAMO BENE, l'anno scorso le tempeste di fuoco che hanno bruciato i polmoni della terra non ci hanno fermato né i ghiacciai che si sciolgono, né le nostre città che sprofondano: è difficile ascoltare essendo tanto impegnati, lottando per arrampicarsi sempre più in alto sull'impalcatura delle comodità che ci siamo costruiti, ma le fondamenta stanno cedendo, si stanno inarcando sotto il peso dei nostri desideri fittizi.
Il coronavirus quasi un messaggero, una forza che riporterà l'equilibrio: dovete ascoltare l'urlo di fermarvi tacere ascoltare guardare il cielo senza aerei; di chiedervi come state? come sta il cielo? come sta la terra? come stanno gli oceani? come stanno i fiumi ? come state voi ? non c'è salute in un ecosistema malato; molti hanno paura adesso; non fatevi dominare"

L'attuale contagio virale è certo un Dramma sanitario economico sociale, ma se prescindo dai timori personali e dall'ansia folle per cari amici in pericolo, mi ostino a leggerne un messaggio... qualche tempo fa era stato mio marito a lanciare "sembra quasi che la terra si stia difendendo aggredendoci come se noi fossimo l'agente patogeno ed il coronavirus come un anticorpo potente rivolto contro la pericolosa specie umana";
Amo infinitamente l'uomo, ma è innegabile come la brama di lucro immediato senza lungimiranza alcuna né spirito solidale abbia profondamente deteriorato la nostra casa comune (si veda l'enciclica di Francesco "Laudato sì"):
da ragazzina dicevo "fermate il mondo: voglio scendere", ma con i miei atteggiamenti e predicozzi "da Cassandra" non sono mai riuscita a fermare (neanche a rallentare) alcunché. Il grave stato di inquinamento ed a fronte l'incapacità nostra di ridurre l'utilizzo di auto/aerei/riscaldamenti spesso mi hanno fatto rimpiangere le "domeniche di austerity" con il blocco del traffico e le targhe alterne dei miei anni adolescenziali ai tempi della crisi petrolifera. A fronte della mia impotenza a stimolare una "Decrescita felice" ora il Coronavirus è riuscito a fare ben di più! ma davvero non so cosa significhi tutto ciò: perché sono preoccupata, angosciata e non certo per lo stare a casa (è anzi spesso una grande opportunità !), timorosa del contagio (per mia mamma convalescente anziana, per mio figlio defedato, per mio marito di età e sesso esposti, per mia figlia lontana in nuova zelandia dove sono ora comparsi casi, per me che non so se e come tutelarci, per il CARO amico che in rianimazione da giorni sta lottando con crisi respiratorie assai gravi).
Leggo l'amico Pino di Menza e concordo sulla via che suggerisce: intensificare l'affetto verso i propri cari anziani e non e verso tutti i compagni di viaggio nella comunità universale, amore e rispetto degli altri espresso obbedendo alle norme di prevenzione protezione, coscienza e accettazione di propri debolezza e limite, vicinanza ai malati e ai familiari dei malati e dei mancati, gratitudine per chi è più esposto e pure si dedica agli altri... Ringrazio e ammiro chi generosamente si espone. Per tante ragioni di fragilità personale e familiare me ne sto rigorosamente "in tana" mantenendo nonostante la mia scarsissima capacità tecnologica contatti via e-mail e sms (che credo rischino meno di risultare inopportuni rispetto alla telefonata) con vicini, amici e vecchi vecchi amici: è un soddisfacente gioco di relazioni quasi più appagante dei frettolosi incontri quotidiani.
Penso alla grazia che il continente africano "nero" appaia per ora quasi indenne... una forma di riequilibrio? Eppure non sembrano risparmiati i migranti siriani ammassati nelle isole greche in totale assenza di condizioni igieniche...
Preghiamo di liberarci dalle paure e di saper discernere i segni dei tempi con cui voglio credere il Padre saprà portarci a Pace e Gioia.