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Sentenza Eternit: giustizia, ricerca, bonifica

17 Febbraio 2012

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di Edda Gastaldi
Presidente del Meic di Casale Monferrato

 

Giustizia, ricerca, bonifica. Queste tre semplici, ma significative  parole hanno guidato la lotta della Città di Casale Monferrato all'amianto, la “fibra killer” che ammazza in silenzio perchè provoca il “mesotelioma”, tumore che sta per molto tempo, in certi casi 30/40 anni, senza manifestarsi.

La storia e i fatti:

1907 - lo stabilimento Eternit inizia a Casale la lavorazione dell'amianto, nel corso degli anni i dipendenti sono  più di 2000 e l'azienda è diventata il simbolo della città.

1964  - Ivan Selikoff  dichiara alla NewYork Academy of Science che l'amianto è cancerogeno non solo per chi lo lavora, ma anche per chi vive nelle aree dove sorgono i siti produttivi.

1982  - il Comune di Casale Monferrato riceve il rapporto curato dal Registro del tumori di Torino che segnala l'elevata mortalità da amianto in zona “16 volte superiore a quella del resto d'Italia ”

1986 -   il ramo italiano dell' Eternit presenta autoistanza di fallimento.

1987 - il Sindaco pro tempore di Casale Monferrato, Riccardo Coppo, emana l'ordinanza che vieta l'uso dell'amianto nel territorio di Casale.

1992 - l'Italia bandisce l'amianto con la legge n. 257: con tale legge è vietata l'estrazione, la lavorazione, la commercializzazione e l'esportazione. Resta, però, tutto quello utilizzato per tetti, fognature e per altri infiniti usi, moltissimi perchè la fibra e molto resistente e poco costosa.

1995 -  il comune di Casale monferrato acquista lo stabilimento per demolirlo e bonificare il sito: oggi il sito è bonificato e su di esso sorgerà un parco verde.

2004 - un esposto firmato dall'Associazione  Familiari Vittime dell'amianto contenente i nomi di oltre mille vittime viene recapitato alla Procura della Repubblica di Torino da Casale Monferrato e Cavagnolo Piemonte (un comune della provincia di Torino, sede di un altro stabilimento Eternit).

Il mesotelioma è altamente cancerogeno e non esistono cure. Oggi gli operai rimasti in vita sono soltanto 225 e a morire è chi l'amianto lo ha respirato vivendo nella città dell'Eternit, i casi di mesotelioma sono almeno cinquanta l'anno, il doppio rispetto a dieci anni fa; si prevede che a Casale il picco massimo si verificherà negli anni 2018/2020

2009/10 Dicembre -  inizia il processo contro gli ex proprietari dell'Eternit: il belga barone Louis de Cartier (anni 91) e lo svizzzero, filantropo miliardario, Stephan Scmidheimy- Procuratore Aggiunto  del Tribunale di Torino Raffaele Guariniello.

2012/13 Febbraio - il Tribunale di Torino, Prima Sezione Penale presieduta da Giuseppe Casalbore, condanna a 16 anni di reclusione i due proprietari dell'Eternit accusati di disastro doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche ed elenca in 3 ore i 2.900 nomi  di chi ha diritto ad essere risarcito perchè ammalato o familiare di vittime dell' amianto prodotto dall'Eternit. 

Al Comune di Casale Monferrato è stato riconosciuto un risarcimento di € 25 milioni, alla Regione Piemonte € 20 milioni, all'Inail €15 milioni, all'Asl di Casale M. € 5 milioni, un ammontare di € 95 milioni alle vittime e ai famigliari. Il Procuratore, Raffaele Guariniello e il Ministro della Salute,  Renato Balduzzi hanno definito il verdetto “storico” e  di “rilevanza mondiale”; infatti  l'OMS prevede 10 milioni di vittime di mesotelioma nei prossimi 20 anni.

Il Ministro della Salute Renato Balduzzi, che, appena saputo che la Giunta comunale attuale di Casale M., voleva accettare € 18,3 milioni di risarcimento dal magnate Svizzero a titolo di oblazione con la richiesta di rinuncia a costituirsi parte civile nel processo e a qualsiasi altra istanza risarcitoria, aveva richiamato il Sindaco a ripensare alla decisione, dando vita ad azioni molto significative, subito dopo la sentenza ha  dichiarato: “dopo il grande lavoro della Procura, lo Stato deve andare avanti contro questa emergenza”. Per questo si è iniziato un percorso con altri Ministeri come l'Ambiente, che ha già finanziato opere di bonifica e per quanto riguarda la ricerca a fine mese è già previsto l'avvio della Rete di ricerca sul mesotelioma e in autunno la seconda Conferenza nazionale.

La Città di  Casale M. che ha visto nella sua difficile lotta una partecipazione corale di più soggetti: lo Stato e le sue istituzioni a tutti i livelli di competenza, la Chiesa di Casale con il suo Vescovo, mons. Alceste Catella, migliaia e migliaia di cittadini e soprattutto i giovani, deve “scatenare l'antitodo all'indifferenza, alla menzogna, alla monetizzazione della salute e del dolore e speriamo, un giorno, anche alla malattia”.