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"Cinquant'anni fa il Concilio. E dopo?"

24 Dicembre 2012

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Cari amici,
a Camaldoli, durante l'ultima Settimana Teologica, abbiamo ascoltato dalla voce di Beppe Elia la proposta - allora ancora molto schematica - di una serie di iniziative capaci di coinvolgere i nostri gruppi nel ricordo dei 50 anni dall'inizio del Vaticano II. Perché la proposta non fosse interpretata come l'invito a un puro atto formale di ricordo di quell'evento, ma divenisse un'occasione propizia per fare il punto sullo stato di attuazione del Concilio nelle nostre Chiese e per elaborare proposte di rilancio e attualizzazione, la bozza del piano di attività contemplava suggerimenti su specifiche linee di approfondimento insieme a scadenze temporali ben definite. La proposta è stata poi ripresa, discussa e ampliata dal Consiglio nazionale nella seduta del 17-18 novembre scorso. Ne è uscito il documento, diretto a tutti i gruppi locali, ai coordinamenti regionali e agli osservatori, che potete leggere qui di seguito.
Sono certo che la risposta a quest'invito sarà, come nel nostro stile, generosa e qualificata. Sarà un'ulteriore riprova della nostra capacità di lavorare in modo ‘sinfonico' a vantaggio della Chiesa e della Società italiane.
Unisco al saluto cordiale di tutta la Presidenza un fervido augurio di buon lavoro.

Carlo Cirotto
Presidente nazionale

 


MEIC
Cinquant'anni fa il Concilio. E dopo?

 

Obiettivi
A 50 anni dall'inizio dei lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II, il MEIC intende riprendere alcuni degli insegnamenti provenienti da quell'evento originale e profetico per indagare quanto la storia dell'umanità e della comunità cristiana di questi ultimi decenni sia ad essi debitrice, per comprendere quali cammini siano stati percorsi o interrotti, per cercare insieme quali vie si aprono all'annuncio del Vangelo agli uomini e alle donne di questo tempo e per gli anni a venire.
Il MEIC vuole avviare in particolare una "lettura sapienziale" della situazione del nostro Paese, in un tornante decisivo della storia italiana: guardando dentro la realtà della società italiana, cogliendone il profondo smarrimento, la paura del futuro, l'offuscamento di evidenze etiche fino ad alcuni anni fa (forse solo apparentemente?) solide e indiscusse, preziosi punti di riferimento della vita dei singoli e della comunità, delineandone i nuovi criteri di giudizio, gli stili di vita accreditati, i modelli e i paradigmi culturali dominanti. Senza peraltro indulgere a sterili catastrofismi, ma cercando segni di speranza che naturalmente sono presenti.
Il progetto che il MEIC intende proporre ha alcune finalità specifiche:
a) coinvolgere tutti i propri gruppi in un'attività di studio, di elaborazione, di sperimentazione intorno ad una serie di temi condivisi e proposti dal Consiglio Nazionale, secondo un modello già parzialmente sperimentato in occasione dell'elaborazione del Progetto Camaldoli nel 2008;
b) costruire una collaborazione con altre aggregazioni ecclesiali (associazioni anzitutto, che vogliano muoversi in un'analoga direzione per condividere idee, prospettive e proposte, ma anche gruppi e reti che esprimono nuove sensibilità e comunque un forte impegno per il rinnovamento ecclesiale);
c) offrire alla comunità cristiana strumenti (di conoscenza e proposta) per ridare vigore ad una stagione conciliare apparentemente esaurita e che invece molto ha ancora da esprimere; a tal fine il MEIC mette a disposizione del progetto i propri osservatori tematici (ambiti di raccolta di documenti/dati e di elaborazione curati da esperti di varie discipline). Si potranno inoltre coinvolgere, anche a livello locale, istituti di scienze religiose, facoltà e associazioni teologiche.
Il progetto non è quindi finalizzato solo a celebrare i 50 anni del Concilio, ma soprattutto a ripensare, partendo da quell'evento grandioso, la mutata situazione storica ed ecclesiale odierna, privilegiando un approccio più orientato ai temi dell'annuncio evangelico e della presenza dei cristiani in un contesto sociale, culturale e spirituale in radicale trasformazione. Senza dimenticare che molti credenti delle nostre Chiese, a cominciare dai preti delle generazioni più giovani, non hanno vissuto l'epoca del Concilio e dell'immediato post-Concilio, e quindi spesso non ne conoscono il valore e la portata.
Questo progetto ha il compito di dare voce a chi, nella Chiesa (e anche fuori di essa), ha voglia e interesse a parlare di questi problemi. Il progetto vuol essere uno spazio e un tempo di esercizio della libertà, del dialogo, del confronto.

Temi
Due sono le linee tematiche si cui i gruppi sono chiamati a riflettere, studiare e proporre.

a) L'annuncio del Vangelo nella storia di oggi, con particolare riferimento a questi percorsi:

a1) il rinnovamento della politica e della partecipazione per la costruzione della città di domani (democrazia, cittadinanza, integrazione, cooperazione internazionale, pace, una nuova visione per il futuro);
a2) lavoro, economia e giustizia sociale (nuovi modelli per una società radicalmente cambiata);
a3) la salvaguardia dell'ambiente e il futuro dell'umanità;
a4) la famiglia di fronte alle istanze della cultura odierna;
a5) l'educazione nel tempo della comunicazione;
a6) la costruzione della pace nei rapporti interpersonali e nel mondo globalizzato.

Questi temi dovrebbero essere affrontati in riferimento ad alcune ampie problematiche generali:
- l'etica pubblica e l'etica privata (con una peculiare attenzione anche all'etica del lavoro ed all'etica nella gestione delle risorse, naturali e non);
- le culture politiche che nel presente contesto strutturano il sistema politico italiano, generano e qualificano il linguaggio e la comunicazione nella complessiva sfera pubblica, configurano o sfigurano il bene comune;
- i paradigmi correntemente, e spesso acriticamente, adottati nella lettura della crisi economica e la questione della sostenibilità dello sviluppo dal punto di vista dell'ecosistema;
- le questioni etiche connesse agli interrogativi sulla vita e sulla morte, e all'emergere di nuovi modelli di relazioni interpersonali.

Molti di questi temi rappresentano la continuazione, l'aggiornamento e l'estensione della riflessione del MEIC attuata con il progetto Camaldoli del 2008.

b) Costruire una Chiesa profetica, in riferimento a questi aspetti:

b1) l'essenziale dell'annuncio evangelico nell'attuale contesto spirituale, etico e culturale;
b2) responsabilità, ministeri e servizio nella Chiesa nella situazione italiana di oggi e in riferimento a quanto si può ipotizzare del prossimo futuro;
b3) verso una Chiesa di comunione e una Chiesa sinodale;
b4) l'associazionismo ecclesiale e la struttura parrocchiale: esistono modi nuovi per interpretare la partecipazione alla vita della Chiesa?
b5) la donna nella Chiesa.

Questi temi vengono proposti per alimentare una riflessione sul futuro della Chiesa; quindi richiedono non solo un' analisi del presente, ma soprattutto uno sforzo creativo, la ricerca di nuove prospettive, il coraggio di individuare cammini originali.

Metodo
Il progetto si sviluppa nell'arco di due anni e si articola nelle seguenti fasi:

fase a) Approvazione del progetto da parte del Consiglio nazionale e presentazione dello stesso a tutti gruppi MEIC attraverso incontri regionali o interregionali. Il Consiglio nazionale nomina un gruppo di coordinamento del progetto che opera sotto la responsabilità della Presidenza nazionale. La Presidenza nazionale presenta il progetto alle associazioni e alle reti ecclesiali che si dichiarano interessate a parteciparvi.
Tempo di attuazione: entro dicembre 2012.

fase b) I singoli gruppi MEIC individuano, all'interno della proposta del Consiglio nazionale l'ambito (o gli ambiti) su cui intendono lavorare (nel primo anno o nell'arco dei due anni) e lo comunicano al gruppo di coordinamento.
Tempo di attuazione: entro gennaio 2013.

fase c) ogni gruppo MEIC può articolare la sua partecipazione al progetto nelle forme che ritiene più opportune: attraverso incontri con esperti, gruppi di studio e seminari, laboratori, forme di sperimentazione, attivazione di strumenti informatici dedicati (forum, eccetera).
Le iniziative messe in atto dai gruppi dovranno, ove possibile, coinvolgere altre aggregazioni ecclesiali, secondo una delle finalità che stanno all'origine di questo progetto.
È fondamentale che le iniziative messe in campo siano fatte conoscere al gruppo di coordinamento nazionale, in modo da poterle anche divulgare.
È possibile che in talune regioni le iniziative siano realizzate attraverso la collaborazione di gruppi territorialmente vicini o, al limite, realizzate a livello regionale.
I documenti raccolti da tali iniziative (testi di relazioni, sintesi di gruppi di lavoro o seminari, analisi e proposte, eccetera) verranno trasmessi al gruppo di coordinamento nazionale.
Tempo di attuazione relativo al primo anno: entro maggio 2013.

Fase d) Il gruppo di coordinamento, raccogliendo gli aspetti più significativi provenienti dai gruppi locali, elabora una prima sintesi.
Tempo di attuazione: entro luglio 2013.

Fase e) Settimana teologica a Camaldoli (agosto 2013) dedicata:
- all'esame di alcuni dei temi proposti, con l'ausilio di esperti;
- all'approfondimento dei temi scelti attraverso laboratori di studio.

Fase f) Congresso nazionale del MEIC (novembre 2013), nel quale saranno discussi i primi orientamenti in merito ad alcuni fra i temi affrontati nel progetto.

Fase g) I gruppi continuano la loro attività per il secondo anno seguendo gli stessi criterio indicati nella fase c.
Tempo di attuazione: entro aprile 2014.

Fase h) Il gruppo di coordinamento, raccogliendo gli aspetti più significativi provenienti dai gruppi locali, elabora la sintesi finale (con l'indicazione di alcune proposte per la Chiesa italiana).
Tempo di attuazione: entro luglio 2014.

Fase i) Settimana teologica a Camaldoli (agosto 2014, con la partecipazione di rappresentanti delle aggregazioni coinvolte nel progetto), dedicata:
- all'approfondimento di alcuni dei temi proposti, con l'ausilio di esperti;
- a laboratori di studio che esaminano ed integrano il documento di sintesi.

Fase j) Assemblea nazionale del MEIC (ottobre-novembre 2014), nella quale verranno formulate le proposte per la Chiesa italiana in merito ai temi affrontati nel progetto e raccolti nel documento di sintesi, e saranno elaborati gli orientamenti del MEIC per il triennio successivo.