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"Exultet! Il miracolo di questa notte santa dissolve le tenebre"

05 Aprile 2015

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Esultino le creature celesti e le creature della terra, perché il mistero dell'esistenza ha trovato in questa notte la sua chiarificazione.
Gioisca la terra: penetrata da tanta Luce, avverta di aver deposto tutte le sue oscurità.
La Chiesa sia lo spazio dove le attese di tutti i popoli trovano il loro compimento e si esprimono nel canto.
Perciò, fratelli carissimi, grati di una luce così chiara, insieme cantate la misericordia di Dio.
Questa è la notte che ha liberato gli schiavi da ogni Egitto, la notte in cui si passano tutti i mar Rosso per la conquista della libertà.
Questa è la notte che ha vinto con la sua luce le oscure profondità che sono nel cuore di ogni uomo.
Questa è la notte che riunisce tutti i credenti in Cristo, diffusi in ogni parte della terra, liberandoli dalle loro pesantezze, li restituisce alla bellezza, alla grazia, alla santità.
Questa è la notte in cui Cristo esce vittorioso da tutti gli inferni dell'uomo.
A nulla varrebbe nascere se la vita non avesse un senso e una pienezza divini. Anche il male diventa in Cristo un momento positivo del nostro cammino verso Dio.
Questa è la notte che assume l'eterno anelito dell'uomo e di cui fu scritto: "La notte è la mia luce, nella gioia profonda del mio cuore".
Il miracolo di questa notte santa dissolve le tenebre, purifica il cuore, restituisce l'innocenza ai travolti dal male, ridona la gioia agli afflitti, dissipa gli odi, crea comunione, spezza le prepotenze di ogni potere!
Nella grazia di questa notte accogli Padre la nostra offerta, simboleggiata da questo cero, in cui si raccoglie l'opera e il sacro ministero delle api.
O notte veramente beata in cui le cose terrene si uniscono a quelle celesti e le cose divine si congiungono a quelle umane.
Ti preghiamo dunque Signore perché la luce di questo cero acceso per distruggere la nostra caligine, salga a te e ti sia gradita come stella tra le stelle e la stella del mattino incontri la sua luce.
Questa stella che non conosce tramonto è il Cristo Figlio Tuo che riemerso dagli inferi splende sereno sul cammino dell'uomo.

"Exultet", liberamente tradotto da don Michele Do, instancabile cercatore di Dio

E' nei nostri occhi l'immagine di tanti giovani, uccisi perché cristiani, segno di una persecuzione che insanguina molti paesi e che sembra allargarsi senza fine. Cristo continua ad essere crocifisso nelle strade, nella case, nelle scuole, nelle chiese, là dove le persone vivono, amano, si incontrano, pregano.
Cresce fra la nostra gente un senso di sgomento, per il timore soprattutto che questo mare di sofferenza invada i nostri paesi, e sale la domanda di agire per arginarne gli effetti.
Cristo che offre il dorso ai flagellatori e che accetta, pur essendo Dio, di farsi umiliare sulla croce, è immagine che apparentemente suona stonata, e per molti è il segno di una resa senza difesa, ma per noi cristiani è la via attraverso cui passa la salvezza di tutti: egli è il mite, non il debole, l'umile, non il vinto.
A noi compete anzitutto fare quanto è nelle nostre possibilità per creare comunità fraterne; e non per uno spirito buonista (ed alla fine imbelle), ma per la forte convinzione che solo alimentando la collaborazione con gli uomini e le donne di buona volontà, e stabilendo relazioni dialogiche, in cui non si smarriscono ma si vivificano le identità personali e collettive, si può uscire da una spirale di odio, che diversamente genererà altra violenza.
Il Signore morto e risorto ci guidi nel nostro cammino, e ci sostenga nelle nostre fragilità.

Beppe Elia. don Giovanni e la Presidenza nazionale del MEIC