di BEPPE ELIA

Non è casuale che il Giubileo della misericordia sia iniziato nel giorno in cui, 50 anni fa, si concludeva il Concilio. Lo ha rilevato lo stesso papa Francesco sottolineando che i due avvenimenti sono uniti dal segno dell'incontro della Chiesa con il mondo.

L'ingresso attraverso la Porta santa ha il significato di passaggio dal peccato alla grazia, ma varcandola simbolicamente in senso inverso, la Chiesa compie il gesto di "uscire" incontro agli uomini e alle donne delle nostre città.

Il Giubileo di oggi si salda con il Concilio di ieri, rimettendo al centro una relazione di fraternità e di umana partecipazione alla vita delle persone, che ha nell'immagine del buon samaritano la sua più fedele rappresentazione.

Il successo di questo Giubileo non si misurerà allora dal numero di partecipanti ai grandi eventi, o da quanti attraverseranno la Porta santa, ma dalla capacità che il popolo di Dio avrà di dare testimonianza di questa tensione evangelica, nella quotidianità della sua esperienza umana e di fede.