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#DISTANTIMAUNITI Francesco in quella piazza, come Mosè

02 Aprile 2020

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di PIERINA RADICELLO

Non appartengo al Meic, ma condivido volentieri una mia riflessione.

E' quasi trascorsa un'altra settimana e domenica, di nuovo, non avremo il ristoro della nostra messa domenicale, con il festoso incontro fra amici.

Assisteremo ancora una volta alla messa trasmessa in televisione ed in ogni caso ne trarremo ugualmente conforto.

A mezzogiorno, per chi lo desidera, ci uniremo in preghiera, per chi ci ha lasciato e per chi sta ancora lottando per superare questo incubo.

Se permettete, vorrei condividere alcuni pensieri con voi.

Questa sera sono uscita in giardino, la serata è bellissima, ci sono le stelle e c'è uno spicchio di luna. Sembra tutto così normale e così bello che non riesci a capacitarti che un nemico invisibile sia pronto a colpirti.

Non riesco a non fare qualche considerazione... sto pensando alla CORONA di spine sul capo di Gesù e penso al nome di questo virus... CORONA, stesso nome per due dolori terribili da sopportare.

Sto pensando al nome di questo virus... COVID e mi chiedo, che strano, condividere vuole dire "dividere-con" e dunque COVID vorrà forse dire VEDERE-CON? Cioè vedere il mondo, i fratelli, il proprio modo di vivere con occhi e cuore nuovo? Chissà.

Poi, l'immagine meravigliosa e struggente del Papa l'altra sera... solo... sapete cosa ho pensato?

Per me lui in quel momento, in quella piazza, era come Mosè, sì, Mosè che divideva le acque per permettere al suo popolo di passare e salvarsi.

Ascoltarlo, seguirlo, attraversare queste acque è il mio atto di abbandono, si è riaccesa la SPERANZA, le acque inghiottiranno non gli egiziani, ma questo incubo che stiamo vivendo. Il Signore non ci abbandonerà.