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"Siamo pronti a curare e a far crescere i semi di speranza"

19 Maggio 2012

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Questo il testo della lettera consegnata stamattina al Santo Padre dal presidente Cirotto nel corso dell'udienza al Meic.


Roma 19 maggio 2012


Beatissimo Padre,

in quest'anno, nel quale celebriamo gli 80 anni di vita del Movimento Laureati di Azione Cattolica/MElC, avremmo desiderato esprimerLe a voce la gioia di essere con Lei, parlarLe del nostro Movimento, del nostro impegno e delle nostre speranze. Non potendolo fare con le parole, affidiamo tale compito a queste righe.

In un momento di cosi gravi preoccupazioni che scuotono il nostro Paese e l'Europa intera, vogliamo porre il nostro incontro sotto il segno della speranza. Di speranza desideriamo parlare con Lei e di speranza continueremo a parlare nel Convegno che quest'udienza inaugura. Come affermava il Beato Giovanni Paolo Il nell'esortazione Ecclesia in Europa, sembra che nel nostro continente gli uomini stiano attraversando «una stagione di smarrimento della memoria e dell'eredità cristiane», proprio come «degli eredi che abbiano dilapidato il patrimonio loro consegnato dalla storia». Al fondo di questo atteggiamento di incosciente leggerezza si scorge un inquietante offuscamento della speranza che porta le persone ad adattarsi ad una vita piatta, consolata unicamente dall'abbondanza di beni di consumo.

Accanto a questa preoccupata analisi - non diversa da quella che potrebbe essere fatta oggi per l'Italia - il Suo Beato predecessore non mancava, comunque, di elencare numerosi elementi positivi capaci di generare atteggiamenti di speranza e di indicare altrettante direzioni di marcia.

Il MElC, Santità, è impegnato ad identificare questi semi di speranza e a curarne lo sviluppo. Ha la consapevolezza di essere chiamato a rispondere alle sfide del presente con un impegno creativo che non guardi alle novità con sospetto e, al tempo stesso, che mantenga la fedeltà alla tradizione umanistica e cristiana del nostro Paese.

Esercitare una tale fedeltà creativa non è sempre facile, specialmente in un Movimento come il nostro, che raccoglie professionisti e intellettuali delle più diverse estrazioni ed età. In simili condizioni, sarebbe certamente più semplice adattarsi alle acquisite e collaudate posizioni del passato. Ma, se lo facessimo, ci sentiremmo di venir meno alla nostra stessa vocazione che è quella di realizzare la carità intellettuale con un lavoro costante e fedele, attento alle novità che sorgono all'orizzonte della cultura per leggerle alla luce del Vangelo. Quello del MElC è un impegno di formazione, condotto con uno stile di mediazione e di dialogo che mai è stato abbandonato nel corso degli 80 anni di vita, portando molti buoni frutti alla Chiesa e all"ltalia.

Voglia accettare in dono, Santità, l'ultima annata della nostra rivista. Possa questo volume rimanere presso di Lei a testimoniare il carattere del nostro apostolato nella duplice fedeltà alla Chiesa e all'Italia.

Desideriamo anche che sappia che il MEIC, a ricordo di quest'incontro, offrirà una borsa ad un aspirante al sacerdozio in terra di missione per il completamento dei suoi studi.

Le assicuriamo, Santità, il nostro continuo ricordo al Signore e Le chiediamo di pregare per il nostro Movimento e di benedire il nostro lavoro.

Carlo Cirotto
Presidente nazionale