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LODI "La conversione ecologica"

09 Gennaio 2012

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Il Meic di Lodi invita a partecipare all'incontro pubblico in programma per LUNEDI' 9 GENNAIO, con inizio alle ore 21, presso l'Aula Magna del Liceo Verri, in via San Francesco 11 a Lodi.

Il tema della serata, LA CONVERSIONE ECOLOGICA, vedrà come ospite e relatore GUIDO VIALE, economista e ricercatore, esperto di tematiche ambientali, che spiegherà come oggi sia sempre più necessario "cambiare il sistema economico prima che sia troppo tardi", confrontando con chi interverrà all'incontro proposte praticabili di cambiamento e letture non allineate delle cause della crisi in corso e delle modalità migliori per uscirne insieme.

Sarà possibile, per chiunque sia interessato al tema e all'ascolto del relatore, seguire in diretta la serata collegandosi al sito www.radiolodi.it, oppure riascoltarla successivamente sempre sullo stesso sito, nella "Zona riascolto".

 


LA CONVERSIONE ECOLOGICA - INCONTRO PUBBLICO CON GUIDO VIALE

Lodi, 9 Gennaio 2012

Il tema dell'incontro e le particolari competenze del nostro ospite, che molti conosceranno, oltre che per i tanti volumi e saggi pubblicati, anche per i suoi articoli su quotidiani a diffusione nazionale e per le sue frequenti partecipazioni alla trasmissione televisiva "L'Infedele", sono centrali nel frangente che stiamo vivendo, nel quale siamo chiamati a decidere se imprimere o no una svolta storica a un modello economico e finanziario che dopo decenni di dominio incontrastato, dal punto di vista sia reale che culturale, ha messo in evidenza tutti i suoi limiti e le sue storture, con la crisi di sistema che interessa pesantemente da alcuni anni l'Italia e l'Occidente.

Una delle prospettive più affascinanti e piene di futuro, capace di accompagnare il cambiamento di visione e di stili di vita che oggi si rende sempre più urgente, è quella della CONVERSIONE ECOLOGICA, obiettivo di fondo introdotto nel dibattito civile e culturale dall'indimenticato Alex Langer, una tra le figure più importanti del movimento ambientalista italiano ed europeo, e fatto proprio con originalità e competenza da GUIDO VIALE, economista e ricercatore di lungo corso, che ci spiegherà come sia oggi sempre più necessario "cambiare il sistema economico prima che sia troppo tardi", mettendo a disposizione di chi interverrà all'incontro proposte praticabili di cambiamento e letture non allineate delle cause della crisi e delle modalità migliori per uscirne insieme.

Come Meic riteniamo essenziale questo appuntamento, che servirà a comunicarci una visione più ampia di quanto ci viene abitualmente trasmesso dalla "vulgata" dominante nei grandi media e dalla stanca riproposizione di teorie economiche ormai autoreferenziali, slegate dalla vita reale delle persone.

Come abbiamo già avuto modo di mettere in luce in altri incontri promossi in questi anni, incontriamo infatti sempre più spesso concetti opinabili venduti come verità assolute o destini inevitabili (pensiamo a parole come crescita, sviluppo, liberalizzazioni, mercato, "mercati", ...), che hanno ormai fatto il loro tempo, oltre ad avere dispiegato in tutto il pianeta i loro effetti dannosi.

Apparati concettuali che rimangono in piedi - magari nella forma apparentemente asettica del "governo tecnico" da poco in carica - in primo luogo per giustificare, senza metterlo mai radicalmente in discussione, lo strapotere della finanza e la conseguente scientifica e sistematica appropriazione dei beni comuni con motivazioni create ad arte tramite la speculazione, a scapito dell'economia reale e dell'affermazione dei diritti di cittadinanza, giustizia sociale e uguaglianza di opportunità.

Concludiamo riportando un breve passaggio tratto dal volume "La conversione ecologica" (Guido Viale, Nda Press 2011, p. 17-18):

"La riconversione ecologica del sistema produttivo e del modello di consumo dominanti è un'utopia? Sì, è un'utopia concreta, nel senso che aveva dato a questo termine Alex Langer.
È cioè un progetto praticabile, ma al tempo stesso radicalmente alternativo allo stato di cose esistente.
È praticabile per due motivi.
Il primo è che non ci sono alternative: prima o poi - più prima che poi: pochi decenni e in alcuni casi, pochi anni - il pianeta Terra entrerà in uno stato di sofferenza irreversibile, dove continuare con l'attuale regime produttivo sarà comunque impossibile. Ma imboccare una strada diversa non sarà né facile né rapido: lo faranno meglio quelli che avranno già accumulato una certa esperienza in proposito e, soprattutto, che avranno coinvolto in questa prospettiva la maggioranza degli attori che dovranno farsene carico: cioè l'insieme della popolazione, ciascuno, e ciascuna categoria sociale, per la parte che potrà loro competere.
La seconda ragione è che per la prima volta la questione ambientale si combina in modo incontestabile con la questione dell'occupazione; e con essa, con quelle del reddito, dei consumi e dell'equità sociale".